Una recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha chiarito una questione cruciale per milioni di proprietari di animali domestici che viaggiano in aereo: cani, gatti e altri pet non possono essere considerati passeggeri ai fini dei diritti di compensazione previsti dalla normativa europea sui viaggi aerei.
La decisione, che potrebbe sembrare tecnica, ha implicazioni concrete e immediate per chiunque viaggi con un animale da compagnia. Secondo la Corte, quando una compagnia aerea cancella o ritarda significativamente un volo, i passeggeri hanno diritto a rimborsi e compensazioni economiche in base al Regolamento UE 261/2004. Tuttavia, questo diritto non si estende agli animali domestici che viaggiano insieme ai loro proprietari.
Il caso è nato da una controversia tra un passeggero e una compagnia aerea dopo la cancellazione di un volo. Il proprietario dell’animale aveva richiesto una compensazione non solo per sé stesso, ma anche per il proprio animale domestico, sostenendo che il costo del biglietto pagato per il trasporto dell’animale avrebbe dovuto garantire gli stessi diritti previsti per i passeggeri umani.

La Corte ha respinto questa interpretazione, stabilendo che il concetto di “passeggero” nella legislazione europea sui diritti dei viaggiatori aerei si riferisce esclusivamente alle persone fisiche. Gli animali domestici, pur essendo trasportati dietro pagamento di una tariffa, non rientrano in questa categoria legale e quindi non beneficiano delle protezioni previste dal regolamento.
Cosa significa questo per chi viaggia con animali? In pratica, se il vostro volo viene cancellato o subisce un ritardo prolungato, avrete diritto alla compensazione prevista per voi stessi come passeggeri, ma non potrete richiedere un rimborso aggiuntivo per il costo del trasporto del vostro animale. La tariffa pagata per l’animale è considerata un servizio accessorio, non un biglietto passeggero con i relativi diritti.
La sentenza riflette una distinzione giuridica che molti proprietari di animali potrebbero trovare frustrante, soprattutto considerando che le tariffe per il trasporto di animali in cabina o in stiva possono essere significative. Tuttavia, dal punto di vista legale, la Corte ha voluto mantenere una linea chiara: i diritti dei passeggeri sono progettati per proteggere gli esseri umani nei loro spostamenti, non per estendersi ad animali o bagagli speciali.
Questa decisione non cambia le regole sul trasporto degli animali in sé, che continuano a essere soggette alle politiche individuali delle compagnie aeree e alle normative sanitarie e di sicurezza. Gli animali possono ancora viaggiare in cabina o in stiva secondo le condizioni stabilite dalle compagnie, ma i loro proprietari dovranno essere consapevoli che eventuali disagi legati al volo non daranno diritto a compensazioni aggiuntive per il trasporto dell’animale.
Per i viaggiatori che si spostano frequentemente con i propri animali domestici, la sentenza rappresenta un invito a valutare attentamente le assicurazioni di viaggio che potrebbero coprire situazioni di emergenza o cancellazioni, proteggendo anche i costi sostenuti per il trasporto degli animali. Alcune polizze specializzate potrebbero offrire coperture che la normativa europea sui diritti dei passeggeri non garantisce.