Negli ultimi anni, il morbillo è tornato a essere una minaccia negli Stati Uniti. Dichiarata malattia eliminata nel 2000 grazie a una massiccia campagna vaccinale, l’infezione virale sta registrando un aumento significativo di casi, preoccupando le autorità sanitarie. Nei primi mesi del 2024, il numero di contagi ha già superato il totale dell’anno precedente, con focolai che stanno mettendo in difficoltà alcune comunità. La causa principale di questa recrudescenza è il calo delle vaccinazioni, un fenomeno alimentato dalla disinformazione e dalla crescente influenza dei movimenti no vax.
Nel 2024, fino a metà febbraio, sono stati segnalati 58 casi di morbillo negli Stati Uniti, un numero già pari a quello registrato nell’intero 2023. Uno dei focolai più estesi si è sviluppato in Texas, con 58 casi confermati, con un decesso che ha coinvolto un ragazzino, mentre altri 8 sono stati rilevati in Nuovo Messico. L’aspetto più allarmante è che l’87% dei contagiati ha richiesto un ricovero ospedaliero, segnalando forme gravi della malattia.
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Secondo i dati del CDC (Centers for Disease Control and Prevention), la maggior parte delle persone colpite non era vaccinata. Questo conferma il legame tra la riduzione della copertura vaccinale e l’aumento del rischio di contrarre il virus. Il morbillo è estremamente contagioso e può portare a complicanze serie, come polmonite, encefalite e, nei casi più gravi, alla morte.
L’espansione dei movimenti antivaccinali e la diffusione di disinformazione hanno ridotto la fiducia nei vaccini, portando a una diminuzione della copertura immunitaria. In alcune comunità, la percentuale di bambini vaccinati è scesa al di sotto della soglia del 95% necessaria per garantire l’immunità di gregge.
Questa situazione ha creato un terreno fertile per il ritorno del morbillo, una malattia che, in assenza di vaccinazione diffusa, si diffonde rapidamente tra i non immunizzati. Le autorità sanitarie stanno cercando di contrastare la disinformazione con campagne di sensibilizzazione, ma il fenomeno resta difficile da arginare.
L’aumento dei casi di morbillo non riguarda solo gli Stati Uniti. In Europa, nel primo trimestre del 2024, sono stati segnalati 56.634 casi in 45 paesi, superando già il totale dei casi del 2023. Anche a livello globale, la situazione è critica: nel 2023 si stimano circa 10,3 milioni di casi di morbillo, con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente.
Questi dati evidenziano una tendenza preoccupante: la riduzione delle vaccinazioni sta portando a una recrudescenza del virus su scala mondiale. I paesi con coperture vaccinali insufficienti sono i più colpiti, ma il rischio di epidemie esiste ovunque.
La vaccinazione resta l’unico strumento realmente efficace per prevenire il morbillo. Il vaccino MPR (morbillo-parotite-rosolia) garantisce un’alta protezione e, se somministrato a una percentuale sufficiente di popolazione, può impedire la circolazione del virus.
Le autorità sanitarie raccomandano la vaccinazione per tutti i bambini e per gli adulti non immunizzati. Ripristinare una copertura vaccinale adeguata è essenziale per evitare nuovi focolai e proteggere le fasce di popolazione più vulnerabili, come neonati e persone con un sistema immunitario compromesso.