Una recente decisione della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 20415 del 21 luglio 2025, ha segnato una svolta storica nel diritto di famiglia italiano, riconoscendo la validità degli accordi prematrimoniali. Fino a oggi, questi patti erano considerati inammissibili in Italia. Adesso, invece, per i coniugi sarà possibile regolare in anticipo aspetti economici in caso di separazione o divorzio.
La sentenza nasce dal caso di una coppia mantovana, separata nel 2019, che aveva firmato una scrittura privata anni prima. In questo accordo, il marito si impegnava a restituire alla moglie 146.400 euro, somma che lei aveva investito per ristrutturare una casa di sua proprietà, comprensiva di mutuo e arredi. In cambio, la moglie rinunciava a beni come un’imbarcazione e parte dell’arredamento.
La Cassazione ha giudicato l’accordo equilibrato e ha definito l’accordo un contratto atipico che diventa efficace solo in caso di separazione. Senza violare alcuna norma. In base a questo approccio, detto “condizione sospensiva”, la separazione è un evento futuro e incerto, non la causa dell’accordo.

Perché si tratta di un accordo di grande rilevanza? Il nostro ordinamento giudiziario considera il matrimonio come un’istituzione di interesse pubblico, con diritti e doveri non negoziabili, come l’assegno di mantenimento o l’affidamento dei figli. La Cassazione ha chiarito quindi che non esistono divieti assoluti a regolare questioni patrimoniali in anticipo, purché non si tocchino diritti fondamentali. L’accordo non può prevedere penali, infatti, o prevedere la rinuncia al mantenimento, e agli accordi su figli o casa coniugale, sempre controllati da un giudice per tutelare i minori.
Dunque, il matrimonio non è più considerato un vincolo intoccabile, ma, nei limiti consentiti, un’unione tra individui liberi di pianificare il loro futuro. In Paesi come Stati Uniti e Regno Unito, i patti prematrimoniali sono comuni. La sentenza potrebbe ridurre conflitti e spese legali, permettendo alle coppie di affrontare eventuali crisi con maggiore serenità. Vedremo ora i prossimi passi parlamentari.