Ci sono storie che sembrano finte tanto sono assurde. Quella della sposa infelice della Valle d’Itria appartiene a questa categoria. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, si sarebbe celebrato un matrimonio molto particolare in un paese di questa zona della Puglia. Una donna, infatti, avrebbe organizzato le sue nozze con un uomo invisibile. Forse sarebbe meglio dire che ha organizzato una cerimonia invisibile, visto che una volta entrata in chiesa c’era nessuno ad aspettarla.
Siamo nella Cattedrale di San Martino a Martina Franca, in provincia di Taranto, in un caldo pomeriggio di luglio. La chiesa è stranamente vuota, ma una donna, in vestito bianco ricamato, avanza verso il sacerdote, perplesso. All’altare non c’è nessuno. Il matrimonio non ci sarà. Dopo i primi attimi di comprensibile choc, la sposa rientra in sé. E preso atto della situazione, dopo un primo pianto disperato, dice al parroco di essere finalmente libera di andare al mare.
Chi è questa donna? I dati anagrafici sono tenuti sotto stretto riserbo. Qualche dettaglio, però, filtra. Quarant’anni, insegnante, come il suo presunto “compagno”, ha organizzato tutto nei minimi particolari, dai fiori al ricevimento. Anticipando ai nuovi padroni di casa che presto si sarebbe trasferita lì con il marito. L’uomo, un insegnante di 50 anni, invece, smentisce di aver mai avuto una qualsiasi relazione con la donna. Ed è pronto ad azioni legali.
Già nell’ottobre 2023 la donna era stata protagonista di una vicenda simile, sempre con lo stesso uomo. In quell’occasione, però, non ci fu cerimonia. La donna chiese solo ai colleghi di fare da testimoni, preparando le partecipazioni. Qualche mese più tardi, il nuovo tentativo e la richiesta di fissare la cerimonia al 10 luglio 2024. Anche il prete, conscio che non esistesse alcuna coppia, si è reso conto della situazione delicata, senza tuttavia riuscire ad arginarla.
Davanti alla richiesta del sacerdote di conoscere il futuro marito, la donna ha risposto che non avrebbe voluto farsi vedere con lui prima delle nozze. Continuando imperterrita i preparativi, prenotando addirittura la sala ricevimenti con 6.000 euro di caparra. Tra le spese anche 1.300 euro per il fioraio e le bomboniere.
Il sindaco di Martina Franca, Gianfranco Palmisano, ha affidato ora il caso ai servizi sociali, preoccupato per la salute mentale della donna.
Quando iniziarono a circolare le prime notizie sul fatto, qualcuno aveva alluso al fatto che potesse esserci un punto di contatto con la storia del romanzo di Mario Desiati, Il paese delle spose infelici, tanto da far pensare a qualcosa di artefatto. Non era così.
Il libro da cui poi è stato tratto l’omonimo film di Pippo Mezzapesa è una vicenda intrisa di realismo magico, che si rifà a un “mito” di Martina Franca. Lo spiega lo stesso scrittore in un articolo pubblicato su Panorama nel 2008, riportato nella rassegna di Oblique:
“A Martina Franca, in provincia di Taranto, vicino alla chiesa di San Vito c’è un palazzo dal quale le spose si lanciavano nel vuoto nel giorno del loro matrimonio. È un mito locale. La leggenda vuole che per un solo attimo, intenso e profondo, un dolore insuperabile tocchi le future spose, un dolore talmente fitto da portarle al gesto estremo. È forse solo il retaggio dei vecchi matrimoni combinati, che ha lasciato nei libri e nei racconti questa storia sulla bocca dei nonni del paese. Ma mi è sembrato esemplare per dispiegare le vicende d’un gruppo di ragazzi cresciuti nella provincia italiana degli anni Novanta“.
Nel romanzo, il giovane protagonista resta affascinato da una ragazza che, in abito da sposa, vola dal tetto di una chiesa del paese. Le storie si sfiorano, dunque, vibrano di quello stesso sentimento di dolore e malinconia pur non essendo uguali. Di sicuro, se una donna arriva a organizzare un matrimonio senza sposo ci troviamo davanti a un essere umano travolto dall’angoscia. Che merita rispetto e cure.