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Home » Attualità » L’Africa non ci sta: vuole correggere la mappa che l’ha fatta sembrare piccola per oltre 500 anni

L’Africa non ci sta: vuole correggere la mappa che l’ha fatta sembrare piccola per oltre 500 anni

La battaglia per la mappa corretta rappresenta molto più di una disputa tecnica tra cartografi: ecco tutti i dettagli di Correct the Map.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino17 Agosto 2025
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mappa mondo
mappa mondo (fonte: Unsplash)
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L’Unione Africana ha lanciato una battaglia senza precedenti contro una delle rappresentazioni geografiche più diffuse al mondo: la proiezione di Mercatore, utilizzata nelle mappe terrestri da oltre quattro secoli. L’organizzazione continentale ha sostenuto una campagna, Correct the Map, per sostituire questa mappa del XVI secolo con una versione che mostri più accuratamente le dimensioni dell’Africa.

La proiezione di Mercatore, sviluppata dal cartografo fiammingo Gerardus Mercator nel 1569, fu inizialmente concepita per la navigazione marittima. Tuttavia, la sua diffusione nelle scuole e negli uffici governativi ha perpetuato una distorsione significativa: l’Africa appare notevolmente ridimensionata, mentre in realtà potrebbe contenere Stati Uniti, Cina, India, Giappone, Messico e gran parte dell’Europa.

Questo errore di proporzioni non è casuale. La proiezione di Mercatore ingrandisce artificialmente le regioni vicine ai poli terrestri, come il Nord America e la Groenlandia, mentre comprime drasticamente i continenti equatoriali. Secondo Selma Malika Haddadi, vice presidente della Commissione dell’Unione Africana, questa rappresentazione alimenta l’impressione errata che l’Africa sia “marginale”, nonostante sia il secondo continente più grande per superficie e ospiti oltre un miliardo di abitanti.

una vecchia mappa del mondo
una vecchia mappa del mondo (fonte: Unsplash)

L’Unione Africana ha dunque patrocinato la campagna Correct The Map, promuovendo l’adozione della proiezione Equal Earth come alternativa alla distorta mappa di Mercatore. Questa nuova rappresentazione cartografica mantiene le proporzioni corrette dei continenti, restituendo all’Africa le sue dimensioni reali e la sua importanza geografica.

La campagna non si limita al solo aspetto tecnico. Gli organizzatori definiscono la questione come una sfida a un’eredità coloniale che ha distorto l’identità africana e influenzato la percezione mondiale del Sud Globale.  E ha creato stereotipi che si radicano nella percezione collettiva.

La campagna non si affida a imposizioni legali, ma punta su un cambiamento volontario attraverso strumenti concreti. L’Unione Africana e i promotori dell’iniziativa hanno creato una petizione pubblica per raccogliere consensi, mentre invitano governi, case editrici, ministeri dell’istruzione e aziende tecnologiche a sottoscrivere un impegno formale. Organizzazioni come Google, produttori di atlanti scolastici e media internazionali vengono sollecitati ad abbandonare Mercatore in favore della proiezione Equal Earth, fornita gratuitamente attraverso download digitali. L’obiettivo è creare un effetto domino: quando sufficienti istituzioni influenti adotteranno la mappa corretta, questa diventerà naturalmente il nuovo standard globale.

 

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