Mario Moretti oggi è in regime di semilibertà, che gli è stato concesso nel 1997. Il brigatista che sparò ad Aldo Moro ha domicilio a Brescia, occasionalmente dorme fuori dal carcere di Verziano, e dal 2023 collabora, anche in smart working, e a titolo di volontariato (senza percepire stipendio) con un’associazione bresciana e con una residenza per anziani. A volte riceve anche dei permessi premio per girare in città a Brescia. Ha una compagna e una figlia e gli è concesso anche di guidare l’auto (intestata a lei).
Mario Moretti è nato a Porto San Giorgio (Fermo) il 16 gennaio del 1946 ed è un ex terrorista, componente storico delle Brigate Rosse durante gli anni di piombo. L’uomo non si è mai dissociato e mai pentito di quanto accaduto e a suo carico ha ricevuto sei ergastoli per omicidi tra cui quello proprio di Aldo Moro, nel 1978. Fu lui a guidare l’attentato a via Fani e interrogò Moro durante i 55 giorni di prigionia. Nel 2005, agli studenti della scuola di giornalismo di Milano, guidata da Enrico Fedocci, spiegò di non essersi pentito perché “Sarebbe stato troppo comodo. È stato sbagliato e me ne assumo le responsabilità”
Moretti è detenuto nel carcere di Verziano e, come detto, è in semilibertà dal 1997. Il Giornale di Brescia ha raccontato che per esempio gli è stato permesso di trascorrere l’ultimo Capodanno in un appartamento che ad oggi è eletto a suo domicilio nella città. Il Mattino riporta le parole dei responsabili della struttura per anziani dove l’ex terrorista collabora: “Lo fa per passare il tempo. Noi accogliamo e seguiamo i detenuti nei percorsi alternativi al carcere, ma quando si è fatto avanti Moretti era chiaro che non ci trovavamo di fronte a un condannato qualunque, un ex brigatista che per di più non si era mai dissociato. Però è una persona scrupolosa, attenta e gentile. Mantiene un profilo basso, rapporti cordiali con tutti”. Va detto che la scelta di dare spazio a Moretti non è stata accolta positivamente da tutti, almeno all’inizio.