Mixed by Erry racconta le vicende di Enrico Frattasio, detto Erry, che negli anni ’80 costruì un impero con le sue musicassette, definite ‘falsi originali’ che invasero le bancarelle di Tutt’Italia. Ecco come erano fatte le cassette pirata marchiate dai fratelli Frattasio.
La caratteristica delle cassette di Enrico Frattasio era il timbro Mixed by Erry sulla fascetta di carta interna, che era sempre colorato. In genere il marchio era rosso, ma si poteva trovare anche di colore verde. Una scritta avvertiva che le cassette con fascette fotocopiate non erano originali, ovvero erano un falso del falso. Sul fondo dell’audiocassetta, stampati, c’erano cuori ed altri simboli, che oggi si chiamerebbero emoticons.
Negli appositi spazi, erano scritti a macchina i titoli dei brani che conteneva la musicassetta. La forza di Mixed by Erry erano le compilation, che funzionavano, per grosso modo, come gli algoritmi delle piattaforme digitali di oggi. Enrico metteva all’interno di una stessa musicassetta brani che potevano piacere a chi l’acquistava, cercando di non mischiare i generi musicali. Ad esempio in una cassetta in cui c’erano I Duran Duran non inseriva un brano neomelodico o di disco music, ma di gruppi come gli Spandau Ballet o dello stesso genere musicale, cercando di indovinare i gusti degli acquirenti.
Lo slogan della ‘ditta’, impresso sull’audiocassetta, era “La dimensione ideale per un ascolto pulito“. Mixed by Erry, infatti, era anche simbolo di qualità. Le registrazioni, copiate dai dischi originali, garantivano requisiti superiori alla concorrenza. Il logo in alcune cassette era anche “sonoro”: capitava infatti di ascoltare, a metà cassetta, una voce che recitava “Mixed by Erry”.
Le musicassette erano costituite da un contenitore di plastica, che raccoglieva il nastro magnetico utilizzabile su entrambi i lati, chiamati, comunemente, Lato A, e Lato B. La durata variava, le più vendute erano quelle da novanta minuti su cui si poteva registrare un intero LP. Il mercato pirata si sviluppò quando furono messe in vendita le cassette vergini, dove si potevano duplicare i brani.