Lo sfregio del murale romano dedicato dalla street artist Laika a Paola Egonu, vincitrice della medaglia d’oro olimpica a Parigi 2024, sta facendo discutere su più livelli. A nemmeno 24 ore dalla sua realizzazione, l’opera, intitolata Italianità, posizionata sulla facciata del palazzo del Coni e delle Federazioni sportive, è stata sfregiata da vandali xenofobi che hanno coperto la pelle della giocatrice con vernice rosa. Un affronto a cui una passante ha voluto rispondere risistemando la creazione con un pennarello nero. Compresa la scritta che compariva sul pallone “Stop Racism”. Il video è diventato immediatamente virale, come le reazioni da parte del mondo politico.
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A fronte di una reazione piuttosto compatta e trasversale contro il gesto, definito atto di razzismo becero contro l’Italia tutta, il generale Roberto Vannacci si è trincerato in un primo momento nel silenzio. Poi, al Corriere della Sera ha detto:
“Esprimo la mia condanna per l’atto che ha deturpato il murale dedicato a Paola Egonu. Questo gesto rappresenta un oltraggio alla realtà che, come dico sempre, è oggettiva, immodificabile e non può offendere alcuno. Da persona che ne sa qualcosa di tentativi oppressivi di limitazione della libertà del pensiero, sogno un paese in cui non esistano i delitti di opinione e dove nessuno possa essere condannato, censurato o falsificato per le idee che esprime in qualsiasi manifestazione artistica o del suo pensiero“.
L’europarlamentare della Lega già pochi minuti dopo la storica vittoria della squadra di Julio Velasco, definì Egonu come persona che possiede “tratti somatici diversi da quelli della maggioranza degli italiani“.
Intanto, è caccia ai responsabili. Gli inquirenti stanno già esaminando i filmati delle delle telecamere di sicurezza, indagando negli ambienti dell’estrema destra.
Quanto a Laika, le parole usate per descrivere il suo lavoro valgono e varranno sempre:
“Nel nostro paese non c’è più spazio per xenofobia, razzismo, odio ed intolleranza. Il razzismo è una piaga sociale che va sconfitta. Farlo anche attraverso lo sport è importantissimo.
Credo in un futuro di inclusività, di accoglienza e di rispetto dei diritti umani.Essere rappresentat* da atlete come Paola Egonu, Myriam Sylla, Ekaterina Antropova è un onore. Vederle con la medaglia più preziosa dei giochi olimpici al collo, mentre cantano commosse l’inno italiano è una gioia immensa.
Dedico questo poster a tutti gli Italiani non riconosciuti come tali dal nostro stato“.