In questi giorni, la protesta degli agricoltori sta coinvolgendo l’Europa da nord a sud: tra le motivazioni per cui il settore agricolo sta protestando c’è, anzitutto, la questione del reddito. Numerose aziende agricole si trovano in una situazione difficile a causa dei costi elevati e dei bassi ricavi. Tra gli altri fattori, gli elevati costi dei carburanti e l’obbligo di mantenere il 4 per cento della terra incolto per accedere ai contributi comunitari.
In Italia, dove il settore agricolo occupa circa 4 milioni di lavoratori, con 740 mila aziende agricole, 70 mila industrie alimentari e 330 mila realtà della ristorazione, gli agricoltori stanno esprimendo il loro malcontento attraverso una serie di proteste che si sono diffuse in tutta Europa, dalla Germania alla Francia. La manifestazione più significativa è avvenuta recentemente a Bruxelles, dove agricoltori provenienti da diverse nazioni si sono uniti in una vigorosa protesta.
Come dicevamo, uno dei principali motivi di dissenso riguarda la questione del reddito. Numerose aziende agricole si trovano in una situazione difficile a causa dei costi elevati e dei bassi ricavi. Sebbene i prodotti agricoli siano sottopagati sul campo, i prezzi al dettaglio per i consumatori sono notevolmente più alti. Ad esempio, il latte viene pagato ai produttori 52 centesimi al litro, mentre al supermercato è venduto a 2,30 o addirittura 3 euro. Un chilo di verdura, che ha un valore di 30-40 centesimi, viene venduto al consumatore a 3 euro.
Vi sono poi gli elevati costi dei carburanti e l’obbligo di mantenere il 4 per cento della terra incolto per accedere ai contributi comunitari. Sebbene questa misura sia stata temporaneamente sospesa per il 2024, la preoccupazione rimane per il futuro.
Nonostante la gravità della situazione, la risposta politica sembra mancare. Mentre alcuni rappresentanti della destra cercano di capitalizzare il malcontento agricolo, la sinistra sembra latitare, con poche eccezioni di dichiarazioni di sostegno. La mancanza di una risposta politica coerente da parte di partiti come il PD e i 5 Stelle suscita domande sul loro impegno verso il settore agricolo e la loro preparazione per le elezioni europee imminenti.