La situazione politica che sta vivendo il Venezuela è estremamente delicata. Dopo le contestatissime elezioni presidenziali che hanno confermato per un terzo mandato Nicolás Maduro e che hanno scatenato violente proteste popolari a causa dei brogli paventati, il capo dello Stato ha preso una decisione molto strana. Quale? Anticipare il Natale al primo ottobre. Questo per creare un’artificiosa atmosfera di coesione in un paese dilaniato. Secondo un report di Human Rights Watch, infatti, la repressione del dissenso politico post-elettorale è la più sanguinosa degli ultimi anni, con la morte di 24 persone.
L’idea di Maduro, dunque, è quella di distogliere l’attenzione dei cittadini da quanto sta succedendo, per farli concentrare su lucine e addobbi. Peccato che il mandato di arresto contro Edmundo Gonzalez Urrutia, il candidato dell’opposizione che rivendica la vittoria della consultazione del 28 luglio abbia messo in allarme l’intera opinione pubblica.
Durante il suo programma televisivo, Maduro ha ufficializzato l’anticipo delle festività natalizie al primo ottobre per “trasmettere un po’ di allegria”. Ciò non implica un reale cambiamento nelle date legalmente festive. Si tratta di un “regalo” fatto alla popolazione.
Non è la prima volta che Maduro si produce in decisioni del genere da quando si è insediato sullo scranno più alto del paese. Stavolta, però, la scelta nasconde un significato più profondo. Dopo l’esito delle presidenziali di luglio, Maduro ha fatto terra bruciata attorno a sé, ottenendo la riprovazione di stati “amici” come Messico, Colombia e Brasile che non hanno riconosciuto il risultato ufficiale.
La decisione sul Natale è stata criticata con nettezza dalla Conferenza episcopale del Venezuela (Cev):
“Il Natale è una festa universale. Il modo e il tempo della sua celebrazione sono di competenza dell’autorità ecclesiastica. Questa festività non deve essere utilizzata per scopi propagandistici o politici particolari. Il Natale, come tempo liturgico, inizia il 25 dicembre con la nascita di nostro Signore Gesù Cristo e si prolunga fino all’Epifania del Signore nel mese di gennaio“.