Una decisione destinata a far discutere quella del governo della Maldive che ha deciso di modificare le leggi statali per impedire l’entrata di cittadini con passaporto israeliano. Questo per il crescente malcontento della popolazione, a maggioranza musulmana, a causa della delicata situazione nella striscia di Gaza. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno, Ali Ihusan, parlando di gesto di solidarietà nei confronti della Palestina.
“Il governo ha deciso di apportare le modifiche legali necessarie per vietare l’ingresso alle Maldive con passaporti israeliani il prima possibile“, ha spiegato. A tal proposito è stato istituito un comitato speciale per accelerare il processo.
L’arcipelago dell’Oceano Indiano è meta turistica tra le più apprezzate al mondo e ogni anno accoglie circa un milione di turisti, tra cui 15.000 di nazionalità israeliana. Anche se il numero è significativamente sceso negli ultimi anni. Secondo le statistiche ufficiali, si parla di 528 turisti israeliani nei primi quattro mesi del 2024, con una riduzione dell’88 per cento rispetto allo stesso periodo nel 2023.
Israele, dal canto suo, ha dato un’immediata risposta per bocca del Ministero degli Affari Esteri. “Evitare qualsiasi viaggio alle Maldive“, si legge nella nota. “La raccomandazione è valida anche per i cittadini israeliani in possesso di passaporto straniero, oltre a quello israeliano“, prosegue.
“Per i cittadini israeliani che rimangono nel Paese si consiglia di prendere in considerazione l’idea di andarsene, poiché se per qualsiasi motivo si trovassero in difficoltà, sarà difficile per noi aiutarli“, conclude il comunicato di Tel Aviv.
La situazione tra i due stati è sempre stata molto delicata. Negli anni novanta le Maldive avevano revocato un precedente divieto d’ingresso per i turisti israeliani. Questo per tentare di ammorbidire le relazioni diplomatiche con Israele. Un tentativo di apertura dialogo risale al 2010, naufragato però due anni dopo, in seguito alla destituzione del presidente Mohamed Nasheed.