In una classe di quarta elementare di una scuola di Pordenone è scoppiato un caso culturale che ha coinvolto anche la politica, Una bambina di appena dieci anni, infatti, si è presentata in classe con il niqab, ossia il velo che copre volto e corpo, lasciando liberi solo gli occhi.
L’evento non ha prodotto alcuna segnalazione ufficiale, visto che la maestra è intervenuta in modo tempestivo, riuscendo a mediare con la famiglia della piccola di origine mussulmana. Grazie a questo, infatti, la bambina il giorno successivo ha partecipato alle lezioni con il volto completamente scoperto. La scuola, inoltre, è frequentata da molti ragazzi stranieri e, quindi, non è certo estranea ai loto usi culturali e religiosi.
Anche la comunità islamica, comunque, si è dimostrata stupita riguardo l’accaduto, evidenziando un certo scetticismo. In molti, infatti, hanno ricordato che quel tipo di copricapo s’indossa solo in età adulta e certo non quando si è bambini. Oltre a questo, poi, non comprende il fragore della notizia dal momento che tutto è stato risulto nel migliore dei modi proprio dalla maestra.
L’evento, infatti, ha raggiunto anche le zone più alte della politica offrendo ad alcuni il pretesto per cavalcare le proprie battaglie o crearne di nuove. Uno di questi è il segretario regionale della Lega, Marco Dreosto, che ha definito il fatto inaccettabile. Aggiungendo anche che, forse, è arrivato il tempo di proibire il niqab in Italia nei luoghi pubblici e, ovviamente, a scuola. Ricordiamo che questo tipo di provvedimenti sono già stati presi in Francia e Belgio.