Tecnicamente, Rosa Bazzi non è analfabeta, tuttavia, la donna ha finito il suo percorso scolastico con la licenza elementare, senza mai andare oltre. Nonostante in Italia l’obbligo di studio per i nati nel 1963 come Bazzi, prevedesse la licenza di scuola media inferiore o una frequenza di 8 anni di studio al compimento dei 15 anni.
Questo è già indice di una persona cresciuta in un ambiente familiare non particolarmente stimolante, se non addirittura sminuente. Bazzi quindi sa leggere e scrivere ma solo in maniera rudimentale. Negli anni di reclusione, poi, questa pur piccola capacità si sarebbe ulteriormente ridotta, per l’avvocato della donna, Fabio Schembri.
Proprio a questo elemento si è connesso il team di esperti chiamati dai legali di Rosa Bazzi e del marito, Olindo Romano, condannati per la strage di Erba del 2006, per smontare l’impianto accusatorio nei confronti dei due. E permettere così la riapertura del processo.
Secondo quanto stabilito da Giuseppe Sartori, professore di Neuropsicologia e Psicopatologia Forense presso l’Università degli Studi di Padova, a capo dell’equipe, Rosa ha una disabilità intellettiva, un vero e proprio ritardo mentale, “Che coinvolge lo sviluppo di tutte le funzioni cognitive, comprese le funzioni cognitive necessarie per permettere al soggetto di produrre valide dichiarazioni“.
“Il suo QI è pari al 50, un quoziente che impedisce di imparare a leggere e infatti non sa leggere, così come non sa riportare correttamente la sua data di nascita“, ha inoltre aggiunto. Ciò basterebbe per Sartori a evidenziare la totale incapacità della donna a comprendere le domande fatte durante l’interrogatorio.