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Home » Attualità » Trump rompe con Xi Jinping: dazi al 100% alla Cina e panico mondiale. Ora paga tutto il pianeta?

Trump rompe con Xi Jinping: dazi al 100% alla Cina e panico mondiale. Ora paga tutto il pianeta?

Trump impone dazi del 100% sulla Cina e la guerra commerciale USA-Cina potrebbe avere conseguenze per l'economia globale.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino11 Ottobre 2025
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Trump e Xi Jinping
Trump e Xi Jinping (fonte: The Hindu)
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Ormai Donald Trump ci ha abituati a grandi innamoramenti e allontanamenti. Era successo con Musk, con Putin e ora con Xi Jinping. Sembravano rose e fiori dopo l’intesa trovata sulla gestione di TikTok. Ieri, invece, la caduta. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha raggiunto un nuovo livello di tensione con una decisione senza precedenti: il presidente Donald Trump ha imposto dazi del 100% su tutte le importazioni cinesi, segnando una rottura netta nei rapporti con il leader del paese. L’annuncio ha scosso i mercati internazionali e aperto interrogativi sul futuro degli equilibri economici globali.

La decisione rappresenta un’escalation drammatica rispetto alle precedenti misure protezionistiche. Fino a questo momento, i dazi statunitensi sulla Cina oscillavano tra il 7,5% e il 25% su categorie specifiche di prodotti. Il salto al 100% implica che il prezzo di ogni bene cinese importato negli Stati Uniti raddoppierà, rendendo di fatto antieconomica gran parte degli scambi commerciali tra le due maggiori economie mondiali.

Le ragioni dietro questa mossa sono molteplici e intrecciano questioni di sicurezza nazionale, competizione tecnologica e politica interna americana. L’amministrazione Trump ha giustificato i nuovi dazi citando pratiche commerciali sleali da parte di Pechino, il furto di proprietà intellettuale e preoccupazioni legate alla dipendenza strategica degli Stati Uniti da forniture cinesi in settori critici come l’elettronica, i semiconduttori e le terre rare.

La rottura con Xi Jinping non è solo economica, ma anche diplomatica. I rapporti tra i due leader, già tesi negli ultimi anni, hanno raggiunto un punto di non ritorno. Secondo fonti vicine alla Casa Bianca, Trump avrebbe preso la decisione dopo che i negoziati bilaterali hanno prodotto risultati considerati insoddisfacenti, con Pechino che si è rifiutata di accettare concessioni su questioni ritenute fondamentali per Washington.

Trump e Xi Jinping
Trump e Xi Jinping (fonte: EPA/THOMAS PETER / POOL)

Le conseguenze immediate si sono viste sui mercati finanziari. Gli indici azionari hanno registrato cali significativi, con particolare sofferenza per i titoli delle aziende che dipendono fortemente dalla catena di approvvigionamento cinese. Le imprese americane che importano componenti o prodotti finiti dalla Cina si trovano ora davanti a una scelta difficile: assorbire i costi aggiuntivi, trasferirli ai consumatori attraverso aumenti di prezzo, o cercare fornitori alternativi in altri paesi.

Dal punto di vista geopolitico, questa mossa potrebbe ridisegnare gli equilibri commerciali globali. Paesi come Vietnam, India, Messico e nazioni del Sud-est asiatico potrebbero beneficiare di una delocalizzazione della produzione, mentre l’Europa si trova in una posizione delicata, costretta a bilanciare le relazioni con entrambe le superpotenze. La Cina, dal canto suo, ha già annunciato che risponderà con misure ritorsive equivalenti, minacciando di colpire le esportazioni americane e limitare l’accesso delle aziende statunitensi al mercato cinese.

Gli esperti economici avvertono che una guerra commerciale totale potrebbe avere effetti devastanti sull’economia mondiale, con stime che parlano di una possibile contrazione della crescita globale e di un’accelerazione dell’inflazione in numerosi settori. I consumatori americani potrebbero vedere aumentare i prezzi di elettronica, abbigliamento, giocattoli e numerosi altri beni di consumo quotidiano.

Questa decisione segna un momento storico nelle relazioni internazionali del XXI secolo. La fine della globalizzazione così come l’abbiamo conosciuta negli ultimi decenni sembra sempre più vicina, sostituita da un nuovo ordine mondiale caratterizzato da blocchi economici contrapposti e da una competizione sempre più aspra per la supremazia tecnologica e industriale.

 

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