I negozi dell’usato sono famosi per vendere oggetti di seconda mano a prezzi accessibili, ma sotto pile di abbigliamento vintage e suppellettili dimenticate si nascondono talvolta tesori inaspettati. Nel corso degli anni, cacciatori di occasioni hanno scovato autentiche rarità e non solo per quanto riguarda la moda. Tra i ritrovamenti più noti, ad esempio, un’edizione del 1823 della Dichiarazione d’Indipendenza americana e un incensiere cinese del XVIII secolo. La storia che arriva da Chilliwack, nella Columbia Britannica canadese, però, potrebbe aggiungersi a questa lista di scoperte straordinarie, con una particolarità che la rende unica nel suo genere.
Il Thrifty Boutique di Chilliwack ha ricevuto una donazione anonima che si è rivelata potenzialmente eccezionale: un set composto da 11 anelli e due medaglioni, messi in vendita per soli 30 dollari canadesi, equivalenti a circa 21 dollari statunitensi. Nulla di particolare, almeno in apparenza, se non fosse che quegli oggetti potrebbero avere oltre mille anni di storia.
La svolta è arrivata quando un cliente, che si è poi scoperto essere un archeologo, stava curiosando tra gli scaffali del negozio. L’uomo ha immediatamente riconosciuto qualcosa di insolito in quegli oggetti e ha allertato il personale, raccomandando di contattare gli esperti della Simon Fraser University, una delle principali istituzioni accademiche della provincia. Il suo occhio esperto aveva intravisto caratteristiche che suggerivano un’origine molto più antica e preziosa di quanto il prezzo del cartellino potesse far pensare.

I ricercatori dell’università, però, si sono inizialmente mostrati esitanti ad accettare i manufatti. La ragione? L’assenza di documentazione appropriata, un elemento cruciale nel mondo dell’archeologia. Quando un oggetto antico arriva senza una provenienza chiara, infatti, sorge il sospetto che possa essere stato trafugato da qualche sito archeologico o collezione privata. Per circa un anno, dunque, si sono susseguite negoziazioni tra il negozio e l’università, fino a quando gli esperti hanno deciso di accettare medaglioni e anelli per un motivo preciso: impedire che finissero nel mercato privato delle antichità, dove sarebbero potuti scomparire per sempre agli occhi della comunità scientifica.
I misteriosi manufatti si trovano ora presso il Museum of Archaeology and Ethnology dell’università, a Burnaby. La professoressa associata Sabrina Higgins, che guida il team di ricerca, ha formulato un’ipotesi affascinante basandosi sulle forme uniche e sui disegni caratteristici degli oggetti: potrebbero risalire addirittura al IV o V secolo dopo Cristo e provenire da un’area che faceva parte dell’Impero Romano d’Occidente.
A partire dal prossimo autunno, però, saranno gli studenti universitari a occuparsi dello studio approfondito di questi reperti. Per loro rappresenterà un’opportunità didattica eccezionale: impareranno l’intero processo di catalogazione degli artefatti e avranno modo di utilizzare tecnologie avanzate per esaminarli nel dettaglio. Secondo la professoressa Higgins, potrebbero essere necessari mesi, forse più di un semestre accademico, per determinare con certezza l’origine e l’autenticità di medaglioni e anelli.