Pagare 1.400 sterline al mese, circa 1.600 euro, per vivere in uno spazio di appena 11,7 metri quadrati può sembrare una follia (lo è). Eppure, per Cesar Mendez, 47 anni, si tratta di un’opportunità imperdibile. Il suo microappartamento, un ex sgabuzzino per bidelli nel quartiere esclusivo di Kensington a Londra, vale circa 250.000 sterline ed è attualmente in vendita al prezzo di 230.000 sterline. Per il diretto interessato, un affarone.
L’immobile si trova a pochi passi da icone londinesi come il Natural History Museum e Hyde Park, e non è raro avvistare membri della famiglia reale, compreso il re Carlo III, scortati da moto della polizia. Per Mendez, runner appassionato con oltre 100 maratone in curriculum, la vicinanza al parco rappresenta un vantaggio inestimabile. Inoltre, lavora a Mayfair e può raggiungere l’ufficio in bici in meno di 15 minuti. La posizione, dunque, è il vero punto di forza: vivere nel cuore di Londra con tutti i servizi a portata di mano, in una zona frequentata da miliardari, ha un valore che va oltre i metri quadri.
La “casa” si sviluppa tutta in altezza, con un piccolo soppalco in cui è stata ricavata la zona notte. Sotto si trova il living, con un divano, un comò, un tavolo retraibile, dotato di sedia e una piccola scaffalatura. Di fronte, una cucina che sembra lo spazio meglio organizzato, con piano cottura, lavello, un microonde e un mobile.
La micro-abitazione, seppur minuscola, è per Mendez “perfetta”, ma non priva di inconvenienti. Non c’è una lavatrice, dettaglio non trascurabile visto che lavare sempre i panni in lavanderia ha un costo, il bagno, a quanto possiamo intuire, è posizionato fuori dallo spazio, e l’ordine dev’essere costante. “Se non è tutto pulito e in ordine, non c’è spazio e impazzisci“, ha spiegato in un’intervista al Daily Mail. Il problema dello spazio diventa evidente anche a livello relazionale: “Se avessi una fidanzata, litigheremmo sempre per quanto è piccola“, ha ironizzato.
Nonostante i limiti, l’affezione al posto è evidente. Anche il precedente inquilino, Nick Minns, figlio dell’ex proprietaria, ricorda con nostalgia i sei mesi trascorsi lì. Ha raccontato di aver organizzato una festa spostando tutto nel pianerottolo, mentre l’appartamento fungeva da “dispensa alcolica”. Una volta, un amico molto alto dormì lì dentro e finì per avere un arto in ogni angolo dell’unica stanza.
Secondo Nick Gaunt, agente immobiliare di Purplebricks, immobili con un tale codice postale e un prezzo accessibile sono rarissimi. Non sorprende, quindi, che l’appartamento abbia suscitato grande interesse da parte di investitori e acquirenti, incuriositi più dalla posizione strategica che dalle dimensioni. Una conferma che, a Londra, la metratura può passare in secondo piano, se l’indirizzo è quello giusto.