Elena Ferrante è un mistero. Forse per questo motivo ogni sua opera ha qualcosa in più, come se fosse stata scritta da un’entità sovrumana. Fatto sta che con l’incoronazione definitiva del The New York Times che ha definito L’amica geniale come il libro più bello del secolo, è giusto provare a capire un fenomeno letterario mondiale. Elena Ferrante è infatti lo pseudonimo (o forse il vero nome, chissà) di una scrittrice napoletana la cui identità è tenuta sotto segreto. E che per un certo periodo è stata anche oggetto di discussioni e ricerche. Forse la più accreditata è quella di Anita Raja, saggista napoletana e moglie di Domenico Starnone. Nonché figlia del magistrato Renato Raja e dell’insegnante di tedesco ebrea sopravvissuta all’Olocausto Golda Frieda Petzanbaum.
Nell’ottobre 2016 Il Sole 24 ore pubblicò un’inchiesta di Claudio Gatti, diffusa poi dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, dal sito di informazione francese Mediapart e dalla New York Review of Books, in un cui si certificavano delle transazioni finanziarie a favore di Raja da parte della casa editrice di Ferrante, paventando così il legame tra loro. La questione non ha mai avuto smentite dall’editrice E/O, che tuttavia, tramite un comunicato stampa, accusò Gatti di aver violato la sua privacy:
“Disgusta vedere una grande autrice italiana, amata e celebrata nel nostro paese e nel mondo, trattata alla stregua di un criminale. Di quale reato si è macchiata per giustificare una simile invasione nella sua vita? A quale superiore interesse pubblico risponderebbe l’inchiesta portata avanti dal giornalista Claudio Gatti e pubblicata contemporaneamente in quattro paesi?“.
Qualcuno ha azzardato che la Ferrante possa essere addirittura lo stesso Starnone. In tal senso è illuminante il libro di Lino Zaccaria, ‘Elena Ferrante, chi è costei?’. Ecco le parole dello scrittore, riportate da Rai News:
“Sarebbe contrario a ogni legge di statistica – ha detto Zaccaria – supporre che Domenico Starnone non abbia messo mano a ‘L’amore molesto’, primo libro di Elena Ferrante, o alla saga de ‘L’amica geniale. Probabilmente Starnone si sarebbe giovato nella stesura dei romanzi di una saggia consulenza femminile, presumibilmente quella della moglie, Anita Raja, più volte tirata in ballo“.
Secondo lo scrittore Marco Santagata dietro al nome di Elena Ferrante si cela la storia Marcella Marmo, che dal canto suo ha sempre smentito. Nel 2017, il documentario di Giacomo Durzi, Ferrante Fever provò ad analizzare la “febbre Ferrante”. Ma qualsiasi tentativo di risolvere il mistero è stato accantonato. Racconta Durzi in un’intervista al blog Smack:
“All’inizio ero solleticato dalla curiosità, ma c’ho riflettuto solo per un secondo e ho subito, con la co-sceneggiatrice Laura Buffoni, abbiamo abbandonato questa intenzione. Non è necessario avere informazioni, non aggiunge nulla sull’autore. È tutto lì, nelle opere. Il fascino che la Ferrante ha esercitato su di me ha avuto a che fare con la sua scomparsa, ma è stato solo un innesco, nulla di più“.
Cosa sappiamo di certo su di lei? Che è di Napoli, nata nel 1943, forse il 5 aprile (sotto il segno dell’Ariete). Nella sua carriera ha scritto 8 romanzi, tre dei quali diventati film – L’amore molesto, I giorni dell’abbandono e La figlia oscura – e due diventati invece serie televisive (Il ciclo di L’amica geniale e La vita bugiarda degli adulti).
La sua opera più celebre è la tetralogia dedicata L’amica geniale iniziata nel 2011, in cui racconta la storia di Lila e Lenù due complesse figure femminili dagli anni dell’infanzia fino alla maturità. Un romanzo denso di sfaccettature, magmatico, in cui niente è mai perfetto e compiuto, tutto al contrario è “smarginato”.
Ferrante è di certo editorialista del The Guardian.