Liu Bolin è nato il 7 gennaio 1973 in Cina, nella provincia di Shandong, ed è un artista e body painter chiamato l’uomo invisibile, perché con le sue performance, documentate dalle foto, riesce a mimetizzarsi nell’ambiente circostante, fino a sparire. Ad esempio, nella foto qui sotto, condivisa sul suo profilo Instagram, Bolin si mimetizza sullo sfondo di un’edicola, tra diversi scaffali di riviste. Bolin è stato allievo all’accademia centrale d’arte applicata di Pechino. Nel 2023 è arrivato in Italia, a Firenze, e fino al 18 settembre parteciperà ad una personale ospitata dalla sala d’Arme di Palazzo Vecchio.
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Grazie a un profondo lavoro di body painting il performer si esibisce come scultura mobile e rimanendo immobile risulta praticamente invisibile all’occhio umano. La mimesi è da sempre il tratto distintivo dell’artista figlio della Rivoluzione Culturale dei primi anni ’90 che segnò la rinascita del paese asiatico. Le prime mostre di Liu arrivarono nel 1998 a Beijing e mostrarono subito il suo talento grazie alla serie Hiding in the city con la quale iniziò a raccontare la storia dell’uomo relazionato ai vari contesti dove vive giornalmente. La ricerca di Bolin diventa ulteriormente attenta quando nel 2005 il Suojia Village a Pechino, villaggio artistico dove viveva, venne smantellato dalle autorità. Per provare a mostrare la sua appartenenza a quel luogo Liu si travesti in modo da risultare invisibile tra i trattori che dovevano buttare giù tutto. Nel 2011 poi la sua ricerca artistica si allarga anche a New York e il performer inizia a coinvolgere anche la Grande Mela nella sua ricerca.
“Per un artista non è inconsueto usare il proprio corpo o il viso nei propri lavori e succede sempre più spesso.” – ha detto l’artista a Elle Decor – Nel mio lavoro uso il mio corpo e quello di altri per esplorare l’impatto e la relazione paradossale con lo “sfondo” o l’ambiente che ci circonda. Credo che utilizzare un corpo, come immagine centrale (di un’opera d’arte) abbia un impatto maggiore e attragga più attenzione dal publbico. Questo linguaggio inoltre è un modo di rappresentare il mio pensiero sulla relazione tra l’uomo e il mondo. Vi siete mai chiesti perché l’uomo, altre specie o l’ecosistema sta scomparendo?”
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Ora Liu Bolin è arrivato in Italia pronto a raccontarsi tra le strade di Firenze, ma non solo.
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