Pier Giorgio Frassati fu un giovane torinese, nato il 6 aprile 1901 e scomparso prematuramente a soli 24 anni il 4 luglio 1925 a causa della poliomielite. Figlio di Alfredo Frassati, noto direttore de La Stampa, e di Adelaide Ametis, trovò la propria vocazione nel laicato cattolico, affiliandosi alla FUCI, all’Azione Cattolica e alla Società di San Vincenzo de’ Paoli. Secondo varie fonti dell’epoca, la sua personalità si distinse per il carattere allegro, la generosità spontanea e l’amore per la montagna.
Amava le escursioni e dedicare tempo ai malati e ai poveri. Nonostante la giovane età, si impegnò concretamente per migliorare le condizioni dei minatori, iscrivendosi a Ingegneria per meglio comprendere le loro esigenze e necessità.

Il 28 maggio 1922, nella chiesa torinese di San Domenico, ricevette l’abito di terziario domenicano. Era solito ogni giorno recitare il Rosario, che portava sempre nel taschino della giacca. Si ammala il 30 giugno 1925, quando inizia a manifestare i sintomi della malattia che lo avrebbe portato alla morte, una poliomielite fulminante che lo stronca in soli quattro giorni. Sulla sua scrivania, accanto ai testi universitari, erano aperti l’Ufficio della Madonna e la vita di Santa Caterina da Siena.
Giovanni Paolo II lo definì un “modello di vita cristiana”, consacrando il suo impegno spirituale e sociale quando lo dichiarò beato nel maggio del 1990. Nelle scorse ore Papa Leone XIV, nel corso di un concistoro, ha annunciato la canonizzazione congiunta di Frassati e Acutis per il 7 settembre a Roma, verosimilmente a Piazza San Pietro.
La canonizzazione di Acutis morto nel 2006 a 15 anni per una leucemia fulminante era prevista per il 27 aprile nel corso del Giubileo degli adolescenti, ma è stata sospesa all’indomani della scomparsa di papa Bergoglio. Quella di Pier Giorgio Frassati, invece, doveva tenersi il 3 agosto a Tor Vergata. Ora la decisione di proclamarli santi nella stessa giornata.