Quando si parla di Beat Generation il pensiero corre immediatamente a Jack Kerouac e Allen Ginsberg. Non tutti sanno, però, che anche William Burroughs è stato un esponente importante di questo movimento di controcultura americana per quanto riguarda la letteratura. Ma chi è stato esattamente e per cosa viene ancora oggi ricordato questo libero pensatore ed artista definito anche come “il drogato omosessuale, pecora nera di buona famiglia“?
William Seward Burroughs nasce il 5 febbraio 1914 a a St. Louis, da una famiglia benestante. La sua condizione economica agiata, dunque, gli permette di frequentare delle scuole prestigiose, tra cui Harvard, dove si laurea. Alla fine dei suoi studi, però, decide di abbracciare uno stile di vita alternativo ed itinerante, andando da New York fino in Messico. Il tutto sperimentando droghe e scegliendo un’esistenza bohémien. Elementi questi che, insieme all’omosessualità e all’esilio subito ed autoimposto, andranno a definire i suoi scritti.
Pur essendo omosessuale, si sposa due volte. La prima con Ilse Kappler, con l’idea di farle avere il visto per gli Stati Uniti. E la seconda con l’amica, Joan Vollmer, che gli dà anche un figlio, William Seward Burroughs III. Burroughs la uccide accidentalmente, durante il loro soggiorno a Città del Messico, armeggiando con una pistola, come fosse Guglielmo Tell.
La vita prima della scrittura
Prima di essere uno scrittore riconosciuto e conosciuto, però, Burroughs s’immerge completamente nell’esistenza approssimativa e sempre in bilico tipico di un artista “maledetto”. Questo vuol dire che ha inanellato una serie di lavori temporanei come, ad esempio, barista, operaio e detective privato, reporter e pubblicitario.
Inoltre sembra che non si sia fatto mancare nemmeno una certa connessione con il mondo della criminalità organizzata cittadina. Nonostante questo forte legame, soprattutto con la città di New York, la sua opera più celebre, Pasto Nudo (adattato da Cronenberg per il cinema), nasce fuori dal territorio americano, nello specifico in Marocco, andando a cambiare il panorama letterario di quegli anni.
I successi
Nel 1959, dunque, Naked Lunch arriva a sconvolgere il panorama culturale del tempo e della letteratura sperimentale. Non è un caso, dunque, che Burroughs si leghi in rapporti di collaborazione con Allen Ginsberg e Jack Kerouac. Con il primo, inoltre, stringe anche una forte amicizia fatta di profonde conversazioni sul mondo e sul panorama letterario. Un percorso che ha dato vita ad uno stile assolutamente personale grazie, ad esempio, alla tecnica del cut-up. Ossia un montaggio casuale tra testi che da vita ad una narrazione davvero insolita ed originale.
Tra gli altri successi editoriali di Burroughs si ricordano anche Junky (La scimmia sulla schiena), una narrazione autobiografica sulla sua dipendenza da droghe, e Queer (Checca), un romanzo autobiografico che affronta tematiche omosessuali in un contesto sociale ostile. Quest’ultimo, adattato per il grande schermo da Luca Guadagnino, in un film, in corsa per il Leone d’Oro a Venezia 81, con Daniel Craig.
Burroughs muore a 83 anni il 4 agosto 1997.