Il cruciverba, uno dei passatempi più amati al mondo, nacque quasi per caso. Era il 21 dicembre del 1913, e Arthur Wynne, un giornalista inglese emigrato negli Stati Uniti, doveva ideare un nuovo gioco per la sezione FUN (divertimento) del New York World. Ispirandosi forse a giochi di parole inglesi dell’Ottocento e a strutture come il quadrato magico “Sator”, Wynne creò una griglia a forma di diamante senza caselle nere, che chiamò “Word-Cross”. Le definizioni spaziavano tra l’erudito e il giocoso. Ad esempio, una delle soluzioni era la parola “Hard” (tosto), in risposta alla definizione “Ciò che è questo puzzle”. Un errore tipografico trasformò presto il nome in “Cross-Word”, e così rimase.
L’idea di Wynne riscosse subito successo e si trasformò in una vera ossessione negli anni ’20, quando il fenomeno del cruciverba esplose negli Stati Uniti. Tanto che apparvero canzoni, spettacoli teatrali e persino calze ispirate alle griglie.
Si iniziò inoltre la pubblicazione di veri e propri libri di puzzle. Il primo fu lanciato nel 1924 da Simon & Schuster, che temevano un flop ma registrarono un successo clamoroso. L’azienda istituì persino una “Lega Amatoriale dei Cruciverba” per promuovere il passatempo. Tuttavia, i cruciverba di quel periodo erano spesso disomogenei: non esistevano regole precise, e molte griglie erano disordinate o piene di errori.
In questo contesto, Margaret Petherbridge Farrar giocò un ruolo chiave. Farrar, inizialmente editor per Simon & Schuster, stabilì standard di qualità che hanno definito il cruciverba moderno: griglie simmetriche, intersezioni tra parole e assenza di caselle isolate. Nel 1942, fu proprio lei a convincere il New York Times a introdurre il cruciverba, trasformandolo in un’istituzione quotidiana. La decisione fu presa durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i lettori cercavano distrazioni dai drammatici titoli di cronaca. Da allora, il cruciverba del Times è diventato un punto di riferimento per gli appassionati, celebre per la sua difficoltà crescente nel corso della settimana.
Curiosamente, in Inghilterra, però, la popolarità del cruciverba ebbe risvolti importanti durante la Seconda Guerra Mondiale, quando alcuni puzzle contenevano, inconsapevolmente, codici militari segreti. Questo caso eclatante coinvolse Leonard Dawe, un insegnante che, senza saperlo, inseriva termini ascoltati dai suoi studenti vicino a un campo militare.