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Home » Cultura » Chi inventò la 500, la macchina che mise in viaggio l’Italia del boom

Chi inventò la 500, la macchina che mise in viaggio l’Italia del boom

Dante Giacosa e la nascita della Fiat 500: come una piccola utilitaria ha rivoluzionato la mobilità in Italia dal 1957.
Tiziana MorgantiDi Tiziana Morganti1 Luglio 2025
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Fiat 500
Fiat 500 (fonte: Design Street)
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Piccola, economica, geniale: la Fiat 500 è molto più di un’automobile. È un simbolo del miracolo economico italiano, un oggetto di costume, un’icona del design popolare che ha saputo incarnare sogni e bisogni di un intero Paese. Ma a chi si deve la sua invenzione? E perché ha avuto un impatto così profondo nella società italiana degli anni Cinquanta e Sessanta?

A progettare la Fiat 500 è stato l’ingegner Dante Giacosa, direttore tecnico della Fiat e figura chiave della motorizzazione italiana del Novecento. Nato a Roma nel 1905, era entrato nell’azienda torinese nel 1927 e aveva già firmato, nel 1936, la Topolino, la prima vera auto popolare italiana. Dopo la guerra, però, nel pieno della ricostruzione, l’Italia aveva bisogno di un mezzo accessibile, pratico, poco costoso e adatto alla mobilità urbana. La 500 nasce proprio con questo obiettivo.

Una Fiat 500 del 1972
Una Fiat 500 del 1972 – Fonte: Fiat 500 nel mondo

Il primo modello viene presentato il 4 luglio 1957 a Torino. Costava 490.000 lire, poco meno di 13 mensilità di uno stipendio medio, e consumava appena 4 litri di benzina per 100 km. Il motore era posteriore, bicilindrico, raffreddato ad aria, e la carrozzeria lunga poco più di 3 metri. Era una macchina spartana, ma sufficiente per una famiglia media, specie se proveniente da anni di Vespa o Lambretta. Per quanto riguarda le vendite, queste iniziano timidamente, ma già nel 1958, dopo alcuni miglioramenti, esplodono, tanto che nel 1960 viene superato il milione di esemplari. E quando la produzione cessa nel 1975, la 500 aveva venduto oltre 3,8 milioni di unità.

La 500, dunque, è la macchina simbolo del boom economico, del primo lavoro in città, delle vacanze in riviera, del parcheggio sotto casa. Entra nel cinema, nella pubblicità, nei fotoromanzi e da forma a un’immaginario collettivo: compatta ma ambiziosa, semplice ma funzionale, allegra ma concreta. In un’Italia che passava dal mondo rurale a quello industriale, rappresenta una nuova mobilità democratica.

E non è certo un caso che, ancora oggi, la 500 sia un oggetto di culto. Le sue linee sono celebrate nei musei del design, come il MoMA di New York e la sua eredità vive nella Nuova 500 del XXI secolo, lanciata nel 2007 e riprogettata nel 2020 come citycar elettrica. Ma l’anima della 500 originale resta unica: un’idea italiana per gli italiani, pensata da un ingegnere che non cercava la bellezza fine a sé stessa, ma la funzione intelligente. Dante Giacosa, con il suo approccio sobrio e innovativo, infatti, è riuscito in un’impresa che pochi hanno realizzato: dare un motore alla storia sociale di un popolo in trasformazione.

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