Papa Francesco è stato il primo gesuita della storia a diventare pontefice. La Compagnia di Gesù, nota come ordine dei gesuiti, fondata nel 1534 da Ignazio di Loyola, è un ordine religioso maschile della Chiesa cattolica noto per il suo impegno nell’educazione, nella missione e nella difesa della fede. Ignazio di Loyola, ex militare spagnolo, dopo una profonda conversione spirituale, si dedicò alla vita religiosa. Fece voto di povertà e castità, con l’intento iniziale di recarsi in Terra Santa per predicare il Vangelo. Impossibilitato a partire, si misero a disposizione del Papa per qualsiasi missione.
La spiritualità gesuita si fonda sul principio del “discernimento”, ovvero la capacità di riconoscere la volontà divina nelle situazioni quotidiane. Questo approccio implica una profonda introspezione a cui si arriva grazie ai famosi Esercizi Spirituali, un percorso meditativo strutturato in quattro momenti, quattro settimane tematiche che portano il religioso a interrogarsi sul peccato, sulla la vita di Gesù, sulla sua passione e morte e sulla risurrezione. Il metodo si basa sull’ascolto profondo, l’immaginazione guidata e la libertà interiore.
I gesuiti furono soppressi nel 1773 da papa Clemente XIV. La decisione fu influenzata da pressioni politiche di vari Stati europei, tra cui Portogallo, Francia e Spagna, che vedevano nella Compagnia un ostacolo al loro potere e alle riforme illuministe. Le accuse mosse ai gesuiti includevano l’ingerenza negli affari politici, l’accumulo di ricchezze e l’opposizione alle autorità civili.

Durante la soppressione, molti gesuiti furono esiliati o costretti a unirsi ad altri ordini religiosi. Tuttavia, l’ordine sopravvisse in alcune regioni, come la Russia, dove la bolla papale non fu promulgata, per volere di Caterina II. Nel 1814, papa Pio VII ristabilì ufficialmente la Compagnia di Gesù, riconoscendo il valore del loro contributo alla Chiesa.
Oggi, i gesuiti continuano la loro missione in tutto il mondo, gestendo scuole e università, come la Pontificia Università Gregoriana a Roma. La loro opera missionaria si estende dall’Europa all’Asia, all’Africa e alle Americhe. Parte del loro successo è legato alla loro capacità di adattarsi ai contesti locali, adottando elementi delle culture indigene per facilitare l’evangelizzazione, metodologia nota come “inculturazione”.
La loro influenza è stata evidente anche nel pontificato di Papa Francesco, il primo gesuita a diventare pontefice. La sua formazione gesuita ha influenzato profondamente il suo pontificato, caratterizzato da un forte impegno per la giustizia sociale, la semplicità e l’umiltà.