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Home » Cultura » Come nacque Paddington, l’orsetto che fece innamorare anche la Regina (offrendole un panino con la marmellata)

Come nacque Paddington, l’orsetto che fece innamorare anche la Regina (offrendole un panino con la marmellata)

Ecco a voi la storia di come nacque l'orsetto più famoso del mondo, ovvero Paddington. Dalla creazione del personaggio dei libri ai film.
Arianna AmbrosiDi Arianna Ambrosi20 Febbraio 2025
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Poster di Paddington, fonte: rollercoaster.ie
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Da oggi, 20 febbraio 2025 è in sala il nuovo film al cinema dedicato all’orsetto Paddington, intitolato “Paddington in Perù”, diretto da Dougal Wilson. Ma qual è la storia di questo amato personaggio? L’Orso Paddington è una figura iconica della letteratura per l’infanzia inglese, nata nel 1958 dall’immaginazione di Michael Bond, con le prime illustrazioni realizzate da Peggy Fortnum. Questo simpatico orsetto, originario del Perù, con il suo caratteristico cappello logoro, la valigia consumata e l’immancabile panino alla marmellata, è diventato un simbolo della narrativa per bambini nel Regno Unito. Le sue avventure sono state tradotte in 30 lingue con oltre 30 milioni di copie vendute in tutto il mondo.

Michael Bond trasse ispirazione per il personaggio di Paddington da un orsacchiotto di pezza solitario che notò sugli scaffali di un negozio di Londra, vicino alla stazione di Paddington, durante il periodo natalizio del 1956, mentre cercava un regalo per sua moglie. Quel piccolo orso lo spinse a scrivere una storia e, nel giro di dieci giorni, completò il primo libro. Affidò il manoscritto al suo agente, Harvey Unna. “A Bear Called Paddington” venne pubblicato per la prima volta il 13 ottobre 1958 dalla casa editrice William Collins & Sons (oggi HarperCollins) e fu seguito da altri 12 volumi.

Michael Bond, fonte: The Guardian

Il modo in cui Paddington viene trovato, con una valigetta e un cartellino, è ispirato a un episodio a cui Bond ha assistito durante la Seconda Guerra Mondiale. All’epoca, i bambini londinesi venivano trasferiti in campagna tramite treni per metterli al sicuro dai bombardamenti. Al momento della partenza, avevano con sé solo una valigetta e un cartellino al polso, proprio come dei piccoli rifugiati, un po’ come Paddington. Ancora oggi, le statue che omaggiano il celebre orsetto lo raffigurano sempre con questi due elementi distintivi.

La vicenda di questo orsetto è una meravigliosa fiaba per bambini, ma non solo. Contiene diversi richiami a situazioni attuali e a eventi storici del passato. Ad esempio Paddington è un migrante senza documenti in cerca di accoglienza, dopo aver perso i suoi genitori. In origine, l’autore Michael Bond aveva immaginato il suo protagonista con radici africane, ma si rese conto che in Africa non esistono orsi.

Paddington in una scena del film, fonte: The Independent

Oggi l’Orso Paddington è senza dubbio uno dei simboli più iconici di Londra ed è profondamente legato alla cultura britannica. È il protagonista di numerose serie televisive per bambini e di tre film per il grande schermo. Anche l’industria dei videogiochi ha tratto ispirazione da lui sin dagli anni Ottanta, e nel 2017 è stata lanciata una versione per smartphone. Nel 2022, in occasione del Giubileo della Regina Elisabetta II, è stato realizzato un video in cui i due condividono una tazza di tè. In quell’occasione, l’orsetto svela di custodire sempre un sandwich alla marmellata sotto il cappello, per ogni evenienza. E la Regina? «So do I», risponde con un sorriso: «Anche io».

Paddington è anche ambasciatore di un’iniziativa di sensibilizzazione promossa dall’Unicef, intitolata proprio “I viaggi di Paddington”. Il progetto ha l’obiettivo di permettere ai bambini tra i 3 e i 9 anni di scoprire come vivono i loro coetanei in diverse parti del mondo, attraverso adesivi, racconti e altre curiosità.

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