Chi non conosce il Grinch, il personaggio verde e burbero che odia il Natale con tutto se stesso? Ma da dove nasce questa figura tanto iconica quanto controversa? La sua storia ha inizio nel 1957, grazie alla penna di Theodor Seuss Geisel, meglio conosciuto come Dr. Seuss. In “Come il Grinch rubò il Natale!”, pubblicato nel 1957 dalla dalla Random House., l’autore americano presenta un personaggio fuori dagli schemi, un eremita che vive in una grotta sul Monte Crumpit, lontano dalla civiltà e dal caos del Natale. Il Grinch, con il suo cuore “due volte più piccolo di un nocciolo”, detesta tutto ciò che riguarda le festività, dai canti gioiosi, alle luci fino alla frenesia dei preparativi e allo cambio dei doni.
Questi particolari sono noti a molti ma non tutti sanno che, per tratteggiare il carattere di questo personaggio l’autore si è ispirato proprio a se stesso.
Mi stavo lavando i denti la mattina del 26 dicembre quando ho notato un aspetto molto Grinch nello specchio. Ho pensato: ‘Perché non scrivere un libro su questo sentimento?
In realtà, dietro l’apparente misantropia del Grinch si nasconde una critica alla commercializzazione del Natale e al consumismo sfrenato, che spesso caratterizza questo periodo dell’anno. La sua trasformazione nel corso della storia, da nemico giurato delle feste a figura che impara il vero significato dello spirito natalizio, rappresenta un chiaro invito alla riflessione. Il messaggio che emerge dalla storia, infatti, è semplice ma profondo: il Natale non è solo una questione di regali e decorazioni, ma soprattutto un momento per ritrovare il calore umano, la solidarietà e l’importanza delle relazioni.