Il sospetto che il Nilo fosse parte integrante del processo di costruzione delle piramidi c’era, ma adesso ne abbiamo la certezza. Secondo una ricerca condotta da un gruppo di studiosi egiziani, australiani e americani, le antiche piramidi egizie sarebbero state costruite tutte lungo un braccio, ormai perduto, del fiume. 64 chilometri di territorio, che abbracciava una nutrita quantità di monumenti, compresi quelli del leggendario complesso di Giza, che serviva per trasportare i materiali. Ciò spiegherebbe perché si trovano tutte nella stessa striscia di deserto. E soprattutto come siano state costruite. Nessun intervento alieno, ma un paziente trasporto di blocchi da una parte all’altra.
Perché il risultato conseguito dal team di ricerca guidato da scienziati dell’Università della Carolina del Nord – Wilmington, è una novità assoluta? Perché fa chiarezza sulla posizione di questo ramo d’acqua e sulla sua reale vicinanza al sito reale delle piramidi.
La domanda
Dopo la scoperta, nel 2017, di un papiro su cui era scritto come i giganteschi blocchi di pietra calcarea e granito utilizzati per realizzare la Piramide di Cheope venissero spostati via fiume, attraverso zattere in legno fissate con delle corde, mancava un altro tassello.
Cartina alla mano, la famosa striscia delle piramidi, che collega Giza e Lisht, si trova al confine del deserto occidentale, che fa parte del grande Sahara, distante dal Nilo. Come hanno fatto allora a portare lì i blocchi? Ed ecco l’intuizione degli scienziati: la presenza di un corso d’acqua, ora sparito.
La ricerca
I ricercatori, dunque, sono arrivati a questa conclusione esaminando le immagini satellitari della regione. L’idea era quella di individuare in maniera precisa, l’antichissimo braccio del Nilo che scorreva lungo le pendici dell’altopiano del deserto occidentale. Molto vicino alle piramidi comprese nella striscia che va da Giza a Lisht.
Oltre a questo è stata necessario l’esame del terreno, per trovare sedimenti fluviali e possibile tracce di acqua. Ebbene, lì in effetti scorreva una parte del Nilo, un ramo ribattezzato Ahramat (‘piramidi’ in arabo).
Con ogni probabilità l’acqua di questo ramo si sarebbe prosciugata per l’accumulo di sabbia portata dal vento nei periodi di fortissima siccità. Come detto, questo ramo del fiume serviva soprattutto a trasportare i materiali necessari alla costruzione delle piramidi. Fatto dimostrato dalla presenza vicino alle piramidi di strade rialzate che terminavano sulle sponde dell’Ahramat.