È la notte tra il 27 e il 28 giugno 1969 quando, al numero 53 di Christopher Street, nel cuore del Greenwich Village di New York, accade qualcosa di imprevisto. Quella sera, nel piccolo locale gay chiamato Stonewall Inn, infatti, non si consuma l’ennesima retata della polizia. Piuttosto la comunità LGBTQIA reagisce, e da il via a una delle più potenti rivoluzioni civili del Novecento.
Stonewall non è un locale qualsiasi, era uno dei pochi posti dove persone gay, lesbiche, trans, drag queen e queer possono ritrovarsi senza sentirsi minacciate. E’ frequentato soprattutto da emarginati come giovani senza dimora, neri, latini, persone trans e gender non-conforming, tutti esclusi dalla società e spesso dalla stessa comunità omosessuale più rispettabile.
Le retate della polizia, dunque, sono frequenti, e spesso accompagnate da violenze, umiliazioni e arresti sommari. Ma quella notte di giugno, qualcosa cambia. Mentre gli agenti cercano di controllare la situazione, un gruppo di clienti tra cui Marsha P. Johnson e Sylvia Rivera, decide di resistere. Volano bottiglie, sassi e parole di rabbia. Una vera e propria rivolta destinata a durare tutta la notte e proseguire per diversi giorni.
Quello che accade a Stonewall, però, non è solo un gesto isolato, ma l’inizio di un movimento globale. L’anno successivo, nel giugno 1970, vengono organizzati i primi Pride a New York, Los Angeles e Chicago, marce pubbliche per commemorare la rivolta, ma anche per chiedere rispetto, diritti e visibilità. Proprio in onore dei moti di Stonewall, giugno è considerato il Pride Month.
Il valore storico di Stonewall, dunque, risiede nel suo impatto. Questo pone le basi per un’attivazione politica visibile e radicale. Nascono gruppi come il Gay Liberation Front e lo Street Transvestite Action Revolutionaries, i primi a parlare apertamente di diritti civili per le persone omosessuali e trans. In questo modo gli eventi di quella notte segnano anche il passaggio da una lotta clandestina a un movimento che pretende spazio e riconoscimento nella sfera pubblica.
Un lungo percorso che arriva fino al 2016, l’anno in cui il presidente Barack Obama, dichaira lo Stonewall Inn e l’area circostante monumento nazionale, riconoscendone ufficialmente il valore nella storia dei diritti civili americani. Ed oggi, ogni volta che si scende in piazza per un Pride, ogni volta che si chiede parità di diritti per la comunità LGBTQIA+, lo si fa portando nel cuore la memoria di quella lunga notte del 1969. Sventolando bandiere arcobaleno.
