Edgar Allan Poe è morto a Baltimora il 7 ottobre del 1849, per cause non del tutto chiarite. Alcune fonti dell’epoca parlano di decesso per congestione del cervello o infiammazione cerebrale. Due definizioni che descriverebbero in realtà le conseguenze dell’alcolismo da cui era affetto lo scrittore. Ma studi successivi, condotti nel 1996 dal dottor R. Michael Benitez, cardiologo dell’University of Maryland Medical Center, parlano di un fatale contagio da rabbia, che implica anche un’infiammazione a carico del cervello.
Si è molto dibattuto insomma su cosa abbia portato alla morte l’autore de Il Corvo e Il pozzo e il pendolo. A rendere più complesso il quadro, c’è il fatto che tutti i referti medici siano andati perduti. Quindi, tutto ciò che sappiamo deriva principalmente da articoli e notizie.
Secondo una delle ricostruzioni, il 3 ottobre 1849 Poe sarebbe andato in giro per le strade di Baltimora in pieno delirio. Aiutato dal signor Joseph W. Walker, fu portato in ospedale dove morì nel giro di quattro giorni. Leggenda vuole che prima di spirare abbia detto: «Signore aiuta la mia povera anima». Una frase molto drammatica che tuttavia non fa luce sulle sue condizioni.
In un primo momento, come detto, si è legata la morte di Poe all’alcolismo indotto. Pare infatti che lo scrittore, ex alcolizzato, fosse stato rapito, costretto a bere oltre ogni umana possibilità, per essere utilizzato come elettore forzato, pratica molto diffusa in quegli anni. Questo spiegherebbe le circostanze poco chiare del suo ritrovamento vicino alla sede di un seggio elettorale, soprattutto il fatto che indossasse abiti non suoi.
Si è parlato anche di delirium tremens, ovvero di una crisi acuta da astinenza da alcol. Ma l’elenco di patologie mortali associate a Poe è lunghissimo e comprende neurosifilide, emorragia cerebrale da trauma, tumore al cervello, tubercolosi (di cui era morta la moglie) e, infine, rabbia.
Di tutte le ipotesi questa sembra essere la più avvalorata, proprio per gli studi condotti dal dottor Benitez. Il quale non parla di assoluta certezza, ma elenca una serie di circostanze molto credibili, che giustificherebbero la morte di Edgar Allan Poe per rabbia. Per esempio, i sintomi descritti nei giornali, deliri, tremori, allucinazioni, stato confusionale, sono tipici della rabbia. Così come l’alternanza di lucidità e delirio.
Prima della crisi finale, Edgar Allan Poe sarebbe infatti entrato in coma, risvegliandosi calmo, per poi diventare violento, tanto da dover essere immobilizzato. Inoltre, in ospedale Poe avrebbe rifiutato l’alcol, offerto per curare la presunta astinenza, chiedendo solo acqua, ma avendo grandi difficoltà a deglutirla a causa del dolore. Secondo Benitez lo scenario più plausibile è che lo scrittore morto nel breve volgere di qualche settimana per il morso di un animale portatore.