La Festa della donna, o meglio, la Giornata della Donna, nasce negli Stati Uniti nel 1909 per opera del Partito Socialista d’America, ispirando movimenti simili in altri paesi. In quel momento le donne hanno iniziato a manifestare per rivendicare il proprio diritto al voto. Deve passare un anno, però, prima che la proposta venga raccolta dall’attivista tedesca Clara Zetkin che, durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste a Copenaghen, propone l’istituzione di una giornata internazionale per rivendicare i diritti delle donne.
Quando inizia la Prima Guerra Mondiale le celebrazioni vengono interrotte. In occasione della Seconda conferenza delle donne comuniste, che si tiene a Mosca nel 1921, viene finalmente proposta e approvata un’unica data per la celebrazione. Si tratta, ovviamente, dell’8 Marzo. Ma perché proprio questo giorno?
L’8 marzo nel 1917, durante la Prima Guerra Mondiale, le donne di San Pietroburgo guidarono una manifestazione contro la guerra e la carenza di cibo. La protesta portò alla caduta dello zar. Il governo sovietico riconobbe il valore della mobilitazione e istituì la giornata come festa ufficiale.

Non tutti sanno, però, che fino agli anni Settanta la “festa della donna” viene celebrata principalmente nell’Unione Sovietica e in Cina. Si deve aspettare il 1972 per vedere un cambiamento di rotta effettivo. In quell’anno, infatti, le Nazioni Unite proclamano il 1975 “Anno internazionale delle donne”.
Nel 1977, l’ONU proclama ufficialmente l’8 marzo come Giornata Internazionale delle Donne, invitando i governi a promuovere l’uguaglianza di genere e a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle discriminazioni ancora presenti. Da quel momento la giornata diventa un appuntamento riconosciuto in gran parte del mondo.