A fine aprile è in uscita Cloaca Maxima, il libro scritto dalla giornalista Francesca Fagnani dedicato alla criminalità romana, di cui lei ha anticipato qualcosa dalle pagine del Corriere. Una tematica di cui la conduttrice di Belve si è occupata molto nel corso della sua carriera accanto ad altri professionisti dell’informazione come Santoro e Minoli.
Il libro, edito da Rai Libri, parte dagli eventi del 7 aprile 2019. In quel giorno, infatti, Fabrizio Piscitelli, capo degli irriducibili della Lazio e ai vertici dell’organizzazione criminale della cosiddetta “batteria di Ponte Milvio”, viene ucciso da un sicario travestito da runner. L’uomo raggiunge Piscitelli, meglio conosciuto dall’ambiente come Diabolik, alle spalle mentre se ne sta seduto su una panchina. Il sicario, dunque, lo fredda con un colpo alla nuca da distanza ravvicinata.
Questi sono i fatti di cronaca da cui la Fagnani parte, dopo aver partecipato in modo attivo alle indagini del caso per le sue inchieste pubblicate sull’Espresso. Lo scopo, infatti, è quello di andare a ricostruire tutto il tessuto sotterraneo della mafia che governa la capitale da, ormai, molti anni. La giornalista, infatti, dipinge un quadro complesso, di cui ha colto tutte le sfumature, individuando i rapporti sottesi tra un elemento e l’altro, le reciproche influenze, gli innumerevoli e insospettabili punti di contatto tra tutte quelle entità criminali e non, che, in maniera più o meno celata, imperversano nelle strade di Roma.
Come anticipato si tratta di una tematica particolarmente cara alla giornalista che, in questi anni, ha mostrato particolare attenzione anche per le condizioni carcerarie. Nello specifico quelle del carcere minorile di Nisida che la giornalista ha ricordato come un “luogo di grande dolore”.