Il Guggenheim Museum di New York è molto più di un semplice luogo espositivo. Questo museo, infatti, è esso stesso una forma d’arte. Progettato negli anni ’40 dalla genialità di Frank Lloyd Wright, ha sovvertito le regole del tempo imposte alla progettazione dedicata ai luoghi di cultura immaginando una pianta a spirale. In questo modo voleva dare forma ad uno spazio fluido e dinamico, dove l’architettura e l’arte si potessero fondere in un’unica esperienza.
Ma perché optare proprio per uno spazio a spirale? Anche in questo caso la scelta di Wright è tutt’altro che causale o fondata su una semplice preferenza estetica. Questa, infatti, ha sempre avuto lo scopo di rappresentare la metafora dell’evoluzione dell’arte e della creatività umana. La rampa continua che si snoda verso l’alto, come un nastro di Moebius, simboleggia l‘infinito e la connessione tra tutte le forme d’arte. Inoltre, la spirale permette ai visitatori di muoversi liberamente nello spazio, scoprendo le opere d’arte da diverse prospettive.
Inaugurato il 21 ottobre 1959, oltre il suo stretto significato artistico il Guggenheim ha rappresentato una sfida ingegneristica senza precedenti. La forma complessa dell’edificio, infatti, ha richiesto l’utilizzo di materiali e tecniche innovative per i tempi, come il cemento armato precompresso. Inoltre, la costruzione di una rampa continua su più livelli ha posto problemi di staticità e di sicurezza che sono stati risolti grazie all’ingegno degli ingegneri. Tutti sforzi che hanno portato ad un risultato unico nel suo genere, diventato uno dei simboli di New York ed esempio architettonico per il resto del mondo.