La cattura di San Pietro, il quadro di Rutilio Manetti sequestrato a Vittorio Sgarbi, ha un valore stimato attorno ai 200/300 mila euro ed è uno dei lavori più interessanti del pittore senese. Il quadro è comparso nella collezione del noto critico d’arte ma con una differenza, motivo per cui Vittorio Sgarbi sostiene che si tratti di un’opera diversa. Nonostante ciò, il quadro, al momento, gli è stato sequestrato.
La cattura di San Pietro di Rutilio Manetti è stata esposta fino al 2013 al Castello di Buriasco, in provincia di Torino. Questo dipinto di grande pregio raffigura la cattura del santo, uno dei dodici apostoli di Gesù, considerato il primo capo della Chiesa nella Storia.
Nell’opera di Manetti, San Pietro è tratto in arresto dai soldati romani prima di essere crocifisso a testa in giù, come racconta la storia. L’opera è particolarmente interessante per l’uso della luce che il pittore fa all’interno della sua composizione lavoro, con un gioco di carattere caravaggesco, corrente pittorica cui Manetti si avvicinò nel corso della sua attività artistica.
Come riportato dal Corriere della Sera, a rendere ancor più prezioso il quadro sono le sue dimensioni, più di due metri per lato, che offrono all’osservatore un’immagine di grande impatto che rievoca la tragicità del momento – la cattura di San Pietro che porterà alla sua uccisione – ma anche la devozione dell’apostolo, che sembra affidare la propria anima a Dio in una situazione così tesa.
Il quadro è finito al centro di un vero e proprio mistero perché è stato trafugato dal Castello di Buriasco per finire, presumibilmente, nella collezione di Vittorio Sgarbi. Come già detto, tuttavia, l’opera in questione presenta una differenza, ovvero una fiaccola che, secondo le accuse, sarebbe stata aggiunta per scoraggiare qualsiasi collegamento.