Il titolo del romanzo d’esordio di Tiziano Ferro, La felicità al principio, ha più di un significato e può essere interpretato in vari modi diversi, come confida egli stesso in un’intervista esclusiva al Corriere della Sera. Il primo, e più immediato significato è quello letterale, che a sua volta però contiene una lettura più articolata: “Il titolo fa pensare alla felicità che sta iniziando oppure fa pensare al principio della felicità, al fatto che ognuno di noi crea il suo principio perché quella è la sua felicità, e non deve assomigliare a quella degli altri ma solo a quello che rende contento lui“.
D’altro canto, però, la felicità può essere intesa come valore assoluto a cui puntare per realizzare appieno la propria esistenza: “A me piace pensare alla felicità come principio, come spirito con il quale vivere. La ricerca della felicità è sempre il mio obiettivo: al principio, c’è la felicità; quello che mi muove è la felicità. Qualunque cosa faccio, e mai come ora posso dirlo, la faccio per cercare di stare bene ed essere felice.”
La felicità al principio, primo romanzo di Ferro, narra la storia di Angelo Galassi, ex cantante di successo che tutti credono morto, ma che in realtà è semplicemente fuggito dalle sue ansie, rifugiandosi a New York, finché un giorno, il passato non tornerà a bussare alla sua porta, sotto forma di una bambina muta di nome Sophia.
Ferro racconta così la nascita del romanzo: “Ho scritto di corsa, ho iniziato e non ho mai smesso, in trenta giorni durante i quali la notte non riuscivo a dormire; è successo prima dell’arrivo di Margherita, un’attesa in cui l’insonnia non era tanto legata a paura o paranoia, ma alla curiosità di scoprire come fosse questa bimba. Ho fatto il gioco di immaginarla e l’ho fatta diventare la Sophia del libro. I miei amici non credono che abbia scritto prima di conoscerla!“.
Il cantante, poi, rifiuta qualsiasi paragone con Angelo, il protagonista del romanzo: “I punti in comune col protagonista ci sono e ci sono quelli totalmente diversi, grazie a un po’ di intuito, fortuna, coraggio, agli amici, ai dottori, a una serie di angeli in terra o meno. Io e Galassi siamo incorniciati in un contesto simile, al quale però io ho reagito, mentre lui fugge, si nasconde, fa vincere la paura, non risolve le sue dipendenze né il pessimo rapporto coi genitori e con chi lo ha fatto sentire sbagliato. Per me, lui è tutto quello che avrei potuto essere e che non ho voluto essere. Io, per esempio, non mi concederei mai la possibilità che un amore finito diventi un cattivo incantesimo su di me fino a precludermi ogni altro amore“: