Grande beffa per una coppia francese di ottantenni che ha venduto a un rigattiere una vecchia maschera africana per 150 euro, salvo scoprire poco dopo che l’oggetto valeva 4 milioni di euro. Proprio la cifra che il rigattiere ha intascato, rimettendola sul mercato, durante un’asta all’Hotel des ventes de Montpellier. I Fournier, questo il nome degli incauti venditori, hanno fatto causa al rigattiere, ottenendo dal tribunale di Alès un verdetto a loro sfavorevole.
Il caso non si esaurisce qui, perché anche il governo del Gabon, nazione d’origine del manufatto, ha chiesto l’annullamento della vendita, rimarcando con forza che l’oggetto fosse stato a suo tempo rubato. Perciò apparterrebbe di diritto alla nazione africana. Pure in questo frangente, il giudice si è espresso in maniera sfavorevole ai querelanti, perché non si sarebbe stata alcuna sottrazione illecita del reperto.
L’oggetto in questione è una pregevole maschera “Ngil”, originaria del Gabon, scolpita in legno tropicale di fuma. Ritrae un volto, dipinto con argilla bianca e con una barba di rafia. A quanto pare nel mondo ne esistono solo 10 esemplari in totale. Risale al XIX secolo e fu acquistata nel 1917 da René-Victor Edward Maurice Fournier, governatore coloniale francese e nonno dello sfortunato protagonista della vicenda.
Anche il presidente francese Macron ha detto la sua, chiedendo la restituzione della maschera al Gabon. “Non posso accettare che gran parte del patrimonio culturale di diversi paesi africani si trovi in Francia“, si legge in una nota. Nei giorni scorsi ha fatto discutere anche la vicenda di un vaso di Carlo Scarpa, acquistato per pochi dollari e venduto ad una cifra stellare.