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Home » Cultura » Misteri » Reynisfjara, la spiaggia più bella d’Islanda è maledetta: i turisti spariscono tra le onde e i troll ridono

Reynisfjara, la spiaggia più bella d’Islanda è maledetta: i turisti spariscono tra le onde e i troll ridono

C'è una vera maledizione a Reynisfjara o semplicemente la natura si mostra nel suo volto "spietato"? Lo raccontiamo qui.
Tiziana MorgantiDi Tiziana Morganti7 Agosto 2025
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reynisfjara
Reynisfjara (fonte: Il Giornale)
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Tra le coste più spettacolari del sud dell’Islanda, Reynisfjara è la spiaggia che non lascia indifferenti. Sabbia nera, colonne di basalto geometriche, onde impetuose dell’Oceano Atlantico e un’atmosfera a tratti inquietante, questi sono gli elementi che la rendono uno dei luoghi più suggestivi dell’isola. Ma oltre alla sua bellezza primordiale, è anche avvolta da un’aura di mistero. Secondo una leggenda locale, infatti, sarebbe la spiaggia maledetta, teatro di un antico scontro tra troll e natura, il cui eco si sentirebbe ancora oggi nel rombo delle onde.

La leggenda narra che i faraglioni che emergono dal mare, detti Reynisdrangar, non siano altro che troll pietrificati. Questi giganti della mitologia nordica avrebbero tentato di trascinare una nave verso la riva durante la notte, ma sarebbero stati sorpresi dai primi raggi dell’alba, trasformandosi per sempre in pietra. Da secoli, i pescatori islandesi tramandano questa storia come monito e come spiegazione fantastica della conformazione geologica della costa.

La spiaggia di Reynisfjara, pericolosa per le sue onde e la leggenda dei troll.
La spiaggia di Reynisfjara, pericolosa per le sue onde e la leggenda dei troll – Fonte: UNINT

In realtà, Reynisfjara si è formata a seguito di intense attività vulcaniche. La sabbia nera, dunque, è il risultato della lava basaltica che si è raffreddata rapidamente a contatto con l’acqua, frantumandosi in piccoli granelli scuri. Le colonne esagonali che costeggiano la scogliera, un esempio perfetto di basalto colonnare, sono anch’esse frutto del raffreddamento della lava in condizioni particolari. I faraglioni, invece, si ergono a poche centinaia di metri dalla costa, battuti da onde impetuose e spesso mortali.

Nonostante la sua fama e il suo fascino, però, Reynisfjara è tristemente nota anche per la sua pericolosità. Le cosiddette sneaker waves, onde anomale improvvise e potentissime, sorprendono spesso i visitatori troppo vicini alla riva. Negli ultimi anni, diversi turisti hanno perso la vita, trascinati via dal mare in pochi secondi, ultima in ordine di tempo una bimba di 4 anni. Le autorità islandesi hanno intensificato i cartelli di avvertimento e gli appelli alla prudenza, ma la spiaggia continua ad attrarre ogni giorno centinaia di persone, incantate dal suo paesaggio ultraterreno.

Oggi Reynisfjara è tappa obbligata per chi percorre il famoso Ring Road, la strada che circonda l’Islanda. Ma il consiglio resta sempre lo stesso: contemplare da lontano, rispettare la forza della natura e, perché no, lasciarsi suggestionare dalle leggende che animano questi luoghi. In fondo, la magia dell’Islanda sta proprio nell’equilibrio tra scienza e mito, tra geologia e folklore.

Che si creda o meno alla storia dei troll pietrificati, Reynisfjara resta una delle spiagge più enigmatiche e affascinanti al mondo. Un luogo dove l’immaginazione si fonde con la realtà, e dove ogni onda che si infrange potrebbe essere l’eco di una leggenda antica.

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