Ogni anno, non importa quanti gradi ci siano e in questi giorni sono davvero tanti, la basilica di Santa Maria Maggiore a Roma diventa il teatro del miracolo della neve d’agosto. Una cerimonia in cui artificialmente si riproduce l’antica nevicata che colpì, miracolosamente, la città nel 358 d.C. Ma qual è la storia di questo prodigio?
Si dice che una coppia di sposi patrizi, senza figli, decisero di donare tutti i loro beni per costruire una chiesa alla Santa Vergine (l’attuale Basilica). Così, la Madonna apparve ai due nella notte fra il 4 e il 5 agosto, indicando loro il luogo dove far erigere il monumento. Un luogo speciale che avrebbero riconosciuto grazie a un miracolo. La coppia allora si fece ricevere da Papa Liberio e, con grande sorpresa, scoprirono che anche il pontefice aveva fatto lo stesso sogno. L’indomani trovarono l’Esquilino, il quartiere di Roma non lontano dal Colosseo, sotto una coltre bianca. Nonostante il caldo estivo.
Il miracolo della neve, dunque, servì a capire il luogo dove sarebbe sorta la Basilica. La chiesa è una delle quattro basiliche papali di Roma, assieme alle basiliche di San Pietro, San Paolo e San Giovanni. Si tratta di edifici religiosi che ospitano un altare papale, dove solo il Papa o pochi altri sacerdoti di alto rango possono celebrare l’Eucaristia. E che possiedono anche una Porta Santa, aperta in occasione del Giubileo.
La chiesa fu ristrutturata nel 431 da Papa Sisto III, poco dopo il Concilio di Efeso, quando Maria venne proclamata solennemente Madre di Dio. E per questo, dedicata alla Madonna, chiamata anche Vergine della neve.
La Basilica Papale di Santa Maria Maggiore è celebre tra le altre cose per i suoi mosaici paleocristiani che corrono lungo tutta la navata principale. Nella Basilica si trova la tomba dello scultore Gian Lorenzo Bernini.
Dal 1983, le autorità capitoline decisero di celebrare il miracolo della neve con una manifestazione specifica, molto seguita e amata dai cittadini romani. Anche oggi, al tramonto, Roma si coprirà di neve artificiale e petali bianchi.