Natale in Casa Cupiello è un testo teatrale che racchiude la maestria di Eduardo De Filippo nel rappresentare la complessità della famiglia e delle relazioni umane. Con una narrazione ironica e struggente (fino a diventare tragica), Eduardo trasporta gli spettatori in una Napoli del primo Novecento, dove il calore e le tensioni familiari si intrecciano. La storia del presepe di Luca Cupiello diventa il simbolo della lotta per preservare le tradizioni in un mondo che cambia. Ma come nacque questo capolavoro? Eduardo scrisse Natale in Casa Cupiello nel 1931, in un’epoca segnata dalla crisi economica globale e dal regime fascista in Italia. La scelta di ambientare la storia a Natale, una festività simbolo di unità familiare, rifletteva l’intenzione di Eduardo di analizzare le dinamiche interpersonali con occhio critico e sensibile.
L’opera debuttò il 25 dicembre 1931 al Teatro Kursaal di Napoli. All’inizio si trattava di un atto unico, ma l’autore, percependo il potenziale della trama e dei personaggi, ampliò gradualmente il testo fino a trasformarlo in un dramma in tre atti.
La trama di Natale in casa Cupiello
Il protagonista, Luca Cupiello, è un uomo ossessionato dalla costruzione del presepe, che considera un rituale sacro. La sua devozione si scontra con l’indifferenza della famiglia. La moglie Concetta, stanca e disillusa, il figlio Tommasino, ribelle e sarcastico, e la figlia Ninuccia, il cui matrimonio è in crisi ed è in procinto di lasciare il marito per fuggire con l’amante. La commedia si sviluppa attraverso una serie di eventi tragicomici che culminano in un finale amaro, rivelando la fragilità dei legami familiari e la difficoltà di comunicare autenticamente.
Come detto, Eduardo ha approfondito quello che nacque come atto unico, aggiungendo complessità a una storia leggibile da molti punti di vista. I tre atti della versione definitiva offrono una visione stratificata delle emozioni umane, dalla gioia e dalla speranza alla delusione e al dolore. Ogni personaggio rappresenta un archetipo universale, rendendo la storia comprensibile e toccante, anche per un pubblico internazionale (Eduardo era uno degli autori preferiti di Laurence Olivier).
“Natale in Casa Cupiello” è diventato un pilastro della cultura italiana, rappresentato in teatri di tutto il mondo, in tutte le lingue, e adattato per la televisione e il cinema. L’interpretazione dello stesso Eduardo nei panni di Luca Cupiello è rimasta indimenticabile, consacrando l’opera come un classico senza tempo. La sua capacità di mescolare ironia e tragedia continua a ispirare generazioni di spettatori e artisti.
Natale in Casa Cupiello affronta temi universali come la famiglia, la tradizione e la difficoltà di adattarsi ai cambiamenti. Il presepe di Luca è una metafora del desiderio umano di costruire qualcosa di duraturo, anche quando tutto intorno sembra crollare. Ma è anche una sorta di citazione dello stesso teatro. Uno spazio che porta il drammaturgo a mettere in scena qualcosa che spera possa rimanere per sempre.