La tradizione di sparare i botti a Capodanno ha origini nobili, anche se oggi da molti è considerata un’usanza incivile, soprattutto per l’impatto che ha sugli animali. L’usanza di celebrare l’arrivo del nuovo anno con i botti risale a tempi antichissimi, quando si pensava che il chiasso e i boati forti spaventassero gli spiriti maligni e li bloccassero nel passato impedendogli di seguirci sino all’anno nuovo.
Questo è il motivo per cui il chiasso e la festa sono la componente fondamentale del Capodanno: ovvero un modo per scacciare via tutte le negatività e per simboleggiare proprio il liberarsi, il fare uscire tutto ciò che non è stato positivo durante il periodo che ci si sta lasciando alle spalle. Liberazione e purificazione sono le due parole chiave.
Come riportato da Donna D, i fuochi d’artificio e l’usanza dei botti, quindi, aderiscono a una tradizione immemore che consiste nello scacciare il vecchio per abbracciare il nuovo. Peccato che, al giorno d’oggi, si sia perso tale significato e ciò che conti sia semplicemente fare rumore in modo scriteriato. A dominare oggi è semplicemente la voglia di divertimento e non quella di “esorcismo”. Un’altra tradizione del Capodanno, quella di vestirsi di rosso, trova motivazione nel voler allonranare gli spiriti maligni. L’usanza di mangiare lenticchie invece ha altre ragioni, più “materiali”.
E voi cosa farete? Rispetterete le tradizioni o preferirete evitare fastidi ad animali (e spiacevoli eventuali incidenti ad arti umani) accettando, però, di tuffarvi tra le braccia fantasmatiche di spettri e spiritelli? Un