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Home » Cultura » “Uccidi per me”: un labrador nero trasformò David Berkowitz nel “Figlio di Sam” (ma era una frottola)

“Uccidi per me”: un labrador nero trasformò David Berkowitz nel “Figlio di Sam” (ma era una frottola)

Ecco perché David Berkowitz si faceva chiamare "Il figlio di Sam": la vera storia dietro il soprannome del serial killer di New York.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino10 Agosto 2025
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David Berkowitz
David Berkowitz (fonte: The New York Times)
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Il 10 agosto 1977 fu arrestato David Berkowitz, uno dei serial killer più noti e temuti d’America che era solito uccidere donne sole o coppie con colpi di pistola per le strade di New York, sua città natale. Il suo nome passò alla storia come “il figlio di Sam”. Ma qual è l’origine di questa inquietante denominazione? Il mistero si svelò il 17 aprile 1977, quando la polizia scoprì una lettera manoscritta accanto ai corpi delle vittime Alexander Esau e Valentina Suriani. Durante la sua serie di sei omicidi, effettuati tra il ’76 e il ’77, Berkowitz inviò lettere ai giornali di New York, firmandole “Son of Sam”. Questa fu la prima volta che il killer si identificò con tale appellativo, sostituendo il precedente soprannome coniato dalla stampa: “The .44 Caliber Killer”.

La lettera, indirizzata al Capitano della polizia Joseph Borrelli, conteneva frasi deliranti e minacciose. In quella comunicazione, Berkowitz creò una sorta di alter ego. Il nome era un riferimento a un demone che Berkowitz affermava vivesse all’interno del labrador nero di proprietà del suo vicino Sam Carr. Durante l’interrogatorio, Berkowitz dichiarò che il cane del suo ex vicino Sam Carr era posseduto da un antico demone che gli impartiva ordini irresistibili di uccidere.

La connessione con Sam Carr divenne ancora più significativa quando si scoprì che proprio la figlia di Carr era l’operatrice di polizia di Yonkers che per prima prese la chiamata degli investigatori del dipartimento di polizia di New York il 9 agosto 1977. Quando l’investigatore James Justis menzionò il nome “David Berkowitz”, lei lo riconobbe all’istante.

Il racconto demoniaco di Berkowitz si rivelò essere una costruzione elaborata. Tuttavia, in seguito ammise che le sue affermazioni sulla possessione demoniaca erano inventate.

La realtà era molto più semplice e al tempo stesso più inquietante: Berkowitz aveva creato questa narrazione fantastica per giustificare i suoi impulsi omicidi e per alimentare il terrore collettivo. Il riferimento a “Sam” non era altro che un modo per coinvolgere il povero vicino ignaro in una storia di follia costruita ad arte.

L’appellativo divenne così iconico da ispirare la creazione delle cosiddette “Leggi del figlio di Sam” da parte della legislatura dello Stato di New York, progettate per impedire ai criminali di trarre profitto economico dalla pubblicità generata dai loro crimini.

Berkowitz sta scontando la sua condanna a 365 anni di prigione nel penitenziario di Shawangunk, nello stato di New York.

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