New York è conosciuta con molti soprannomi, ma “Grande Mela” è senza dubbio il più famoso. L’origine di questa espressione risale agli anni ’20 del Novecento e ha legami con il mondo delle corse dei cavalli. Il termine è stato utilizzato per la prima volta in un contesto scritto dal giornalista sportivo John J. Fitz Gerald del New York Morning Telegraph. Fitz Gerald sentì alcuni fantini e addestratori riferirsi a New York come “the Big Apple” (grande mela appunto) per descrivere le grandi opportunità offerte dagli ippodromi della città rispetto a quelli più piccoli e meno prestigiosi.

Negli anni successivi, il termine si diffuse tra i musicisti jazz. Negli anni ’30 e ’40, New York era il centro della scena jazz statunitense, e i musicisti iniziarono a usare “Big Apple” per indicare il palcoscenico più ambito per chi voleva emergere.
Nonostante il suo utilizzo sporadico nel tempo, il soprannome entrò nell’uso comune solo negli anni ’70, grazie a una campagna promozionale del New York Convention and Visitors Bureau. L’iniziativa mirava a migliorare l’immagine della città, all’epoca segnata da criminalità e crisi economica. Il termine “Big Apple” fu ripreso per enfatizzare la vitalità, il fascino e le infinite possibilità offerte da New York, trasformandosi in un simbolo riconosciuto a livello mondiale.
Oggi il nickname “la Grande Mela” è indissolubilmente legato a New York, usato in ambito turistico, culturale e commerciale, a conferma del fascino senza tempo della metropoli. La città che non dorme mai, il cui inno ufficiale, New New York, è stato cantato da The Voice, Frank Sinatra.
E dire che avrebbe dovuto chiamarsi Nuova Amsterdam. Invece, con la pace siglata tra olandesi e inglesi, il 19 febbraio del 1674, nacque la città più amata al mondo.