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Home » Cultura » Perché San Pietro e Paolo sono i patroni di Roma e si festeggiano il 29 giugno?

Perché San Pietro e Paolo sono i patroni di Roma e si festeggiano il 29 giugno?

Il 29 giugno è festa cittadina a Roma, una celebrazione voluta dalla Chiesa per celebrare i Santi Pietro e Paolo. Ecco come e perché.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino29 Giugno 2024
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Santi Pietro e Paolo
I santi Pietro e Paolo (fonte: Diocesi di Roma)
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San Pietro e San Paolo sono considerati i patroni di Roma perché, come affermato da Papa Leone Magno, negli anni del suo pontificato nel 440 d.C., la loro morte ha contribuito a trasformare la città in un faro per la cristianità. Entrambi, dunque, si celebrano il 29 giugno, perché in questa data, scelta in maniera arbitraria dalla Chiesa, in antichità si teneva la festività romana del Quirino dedicata ai gemelli Romolo e Remo. Il Papa dunque agì per cristianizzare una festa pagana, accomunando i due santi. Per questo motivo il 29 giugno a Roma è un giorno festivo.

Dice Papa Francesco:

“Pietro è stato il primo a confessare che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio. Paolo ha diffuso questo annuncio nel mondo greco-romano. E la Provvidenza ha voluto che tutti e due giungessero qui a Roma e qui versassero il sangue per la fede. Per questo la Chiesa di Roma è diventata, subito, spontaneamente, il punto di riferimento per tutte le Chiese sparse nel mondo. Non per il potere dell’Impero, ma per la forza del martirio, della testimonianza resa a Cristo“.

Le celebrazioni per i Santi Patroni di Roma iniziano nella notte tra il 28 e il 29 giugno. Il primo passo è la vestizione della statua di San Pietro nella Basilica Vaticana da parte del Papa. Proseguono poi con feste meno religiose sparse per tutta la città.

Basiliche
Le Basiliche di San Pietro e di San Paolo (fonte: CultWeb.it)

Pietro e Paolo furono due figure chiave per il proselitismo cristiano. Pietro fu l’apostolo a cui Gesù affidò il compito di costruire la chiesa (“Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa” si legge nel Vangelo). Paolo, invece, che fu tra i più feroci oppositori di Cristo si convertì dopo la “folgorazione” sulla strada per Damasco. Diventando uno dei predicatori più importanti.

Pietro morì crocefisso a testa in giù nel 64 d.C. Chiese lui stesso di essere messo sotto sopra poiché non si riteneva all’altezza della stessa morte di Gesù. Paolo, invece, fu decapitato nel 67 d.C. Si dice che la sua testa rotolò tre volte e in quei punti sgorgarono Le Tre Fontane (dove oggi sorge un’abbazia trappista).

A Roma le basiliche di San Pietro e San Paolo sono luoghi simbolo e qui si trovano le spoglie dei santi.

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