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Home » Cultura » Da Maiali a dittatori: la terrificante allegoria di La Fattoria degli Animali che preannuncia il futuro

Da Maiali a dittatori: la terrificante allegoria di La Fattoria degli Animali che preannuncia il futuro

Pubblicato nel 1945, "La fattoria degli animali" rimane un'opera di straordinaria attualità: ecco il suo significato profondo.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino17 Agosto 2025
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Immagine ispirata a La fattoria degli animali
Immagine ispirata a La fattoria degli animali (fonte: Canva)
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Pubblicato il 17 agosto del 1945, “La fattoria degli animali” di George Orwell rappresenta una delle più potenti allegorie della letteratura moderna. Dietro l’apparente semplicità di una favola con protagonisti animali si nasconde un significato potente: una riflessione profonda sulla natura del potere, della corruzione e della manipolazione politica.

Secondo lo stesso autore, il libro riflette in maniera satirica sugli eventi che portarono alla Rivoluzione russa e successivamente all’era staliniana dell’Unione Sovietica. Il romanzo nasce dall’esperienza diretta dello scrittore durante la guerra civile spagnola, dove ebbe modo di osservare da vicino le dinamiche del totalitarismo e della propaganda.

L’ispirazione nacque da un episodio  raccontato da Orwell:

“Ho visto un ragazzino, forse di dieci anni, che guidava un enorme cavallo da tiro lungo uno stretto sentiero, frustandolo ogni volta che cercava di girare. Mi ha colpito il fatto che se solo questi animali prendessero coscienza della loro forza non dovremmo avere alcun potere su di loro“.

george orwell ai microfoni della bbc nel 1943
George Orwell ai microfoni della BBC nel 1943 (fonte: National Geographic)

Nel romanzo, gli animali di una fattoria inglese, guidati dai maiali Napoleone e Palla di Neve, si ribellano contro il proprietario umano Mr. Jones per creare una società egualitaria basata sull’Animalismo. Napoleone elimina il rivale Palla di Neve con l’aiuto dei suoi cani e instaura una dittatura, tradendo progressivamente tutti gli ideali della rivoluzione. I maiali iniziano ad assumere comportamenti umani, modificano i comandamenti originali e sfruttano gli altri animali ancora più duramente di quanto facesse Jones.  Il loro motto, allora, diventa il celeberrimo: “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri“.

Ogni personaggio del romanzo rappresenta figure storiche specifiche della Rivoluzione russa. Il Vecchio Maggiore incarna gli ideali originari di Marx e Lenin, mentre Napoleone simboleggia la trasformazione di Stalin da rivoluzionario a dittatore spietato. Palla di Neve rappresenta Trotsky: così come venne estromesso da Stalin, è a Palla di Neve che Napoleone addosserà tutte le colpe.

Particolarmente significativo è il personaggio di Gondrano, il cavallo instancabile che ripete sempre “lavorerò di più”. Rappresenta Aleksej Stachanov, il modello di lavoratore russo sponsorizzato dal regime stalinista, incarnando la tragedia di chi lavora con dedizione assoluta senza mai mettere in discussione il sistema che lo sfrutta.

Così, in modo apparentemente leggero, Orwell mostra quanto il dogma politico possa essere trasformato in propaganda malleabile. Tema che affronterà poi nel suo romanzo più celebre, 1984. Ancora una volta, precorrendo i tempi.

 

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