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Home » Cultura » Quali modi di dire ha inventato William Shakespeare?

Quali modi di dire ha inventato William Shakespeare?

In occasione dell'anniversario della nascita e della morte di William Shakespeare, scopriamo le parole o espressioni che ha inventato.
Gabriella DabbeneDi Gabriella Dabbene23 Aprile 2025
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Un ritratto di William Shakespeare attribuito a John Taylor e risalente al 1610
Un ritratto di William Shakespeare attribuito a John Taylor e risalente al 1610 (fonte: The Art Newspaper)
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Il 23 aprile è una data importante per gli amanti di William Shakespeare, poeta e drammaturgo britannico che ha rivoluzionato non solo il mondo della letteratura e del teatro, ma anche lo sviluppo stesso della lingua inglese per come la conosciamo oggi. In occasione del 461esimo anniversario della nascita e del 409esimo anniversario della morte del Bardo, che ricorrono entrambi proprio oggi, vediamo insieme quali sono i modi di dire e le parole che egli ha inventato e introdotto nel linguaggio comune, in inglese e non solo.

Sono circa 1700 le parole coniate da Shakespeare, alcune delle quali sono diventate di uso comune in inglese. Ecco le principali:

  • Swagger (camminata propria di chi è sicuro di sé) in Sogno di una notte di mezza estate;
  • Bedazzled (sopraffatto) in La bisbetica domata;
  • Lonely (persona sola o che si sente sola), in Coriolano;
  • Addiction (devozione verso qualcosa, poi diventato “dipendenza, ossessione”) in Otello;
  • Unreal (irreale), unfriend (rimuovere dagli amici), undress (svestire o svestirsi);
  • Dire (diffidile, terribile)
  • Radiance (radiosità) in Venere e Adone;
  • Bedroom (stanza da letto) in La Tempesta.
William Shakespeare
William Shakespeare (fonte: The New Yorker)

Veniamo ora alle espressioni e ai modi di dire che, dalle numerose opere di Shakespeare, si sono diffuse nel parlato quotidiano anche in altre lingue:

  • Love is blind (l’amore è cieco), usata ne Il mercante di Venezia e altre opere;
  • Good riddance (un addio a qualcosa o qualcuno da cui si è contenti di separarsi), tratta da Troilo e Cressida;
  • In a pickle (in una situazione difficile o scomoda), da La Tempesta;
  • It’s Greek to me (“è greco per me”, qualcosa di non comprensibile), da Giulio Cesare;
  • Break the ice (rompere il ghiaccio) da La bisbetica domata e altre opere;
  • Knock Knock! Who’s there? (Toc toc, chi è?), da Macbeth;
  • Star-crossed lovers (amanti destinati a stare insieme nonostante ci siano degli ostacoli alla loro unione), da Romeo e Giulietta;
  • Green-eyed monster (mostro dagli occhi verdi, gelosia) da Otello;
  • All the world’s a stage (tutto il mondo è un palcoscenico) da Come vi piace;
  • All that glitters is not gold (non è tutto oro quello che luccica) da Il Mercante di Venezia.

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