I Giorni della Merla corrispondono al 29, 30 e 31 gennaio e, tradizionalmente, sono considerati i più freddi dell’anno. Il motivo per il quale si chiamano così affonda in antiche leggende, molte delle quali sono state tramandate da tempi ormai lontani, e a volte cambiano da regione a regione. Ecco quali sono le più famose e fantasiose.
I Giorni della Merla si riferiscono ai giorni più freddi dell’anno, solitamente gli ultimi tre giorni di gennaio. Si chiamano così a causa di una leggenda popolare che risale alla tradizione contadina italiana. Secondo il racconto, durante i tre giorni più freddi dell’inverno, una merla dalle piume bianche si rifugiava in un camino per scaldarsi e diventava nera a causa del fumo. Questa immagine della merla nera ha ispirato il nome della tradizione, che simboleggia il culmine del freddo invernale.
Secondo un’altra leggenda, raccontata dal letterato settecentesco Sebastiano Paoli, alcuni soldati dovevano trasportare un cannone da una riva all’altra del fiume Po. L’arma bellica era molto grossa e i militari decisero di chiamarla Merla. Gli uomini la spostarono negli ultimi giorni di gennaio, quando il fiume era ghiacciato.
Un’altra leggenda, legata al fiume Po, riguarda una nobildonna di Caravaggio, il paese dove trascorse l’infanzia Michelangelo. Anche la signora doveva guadare il fiume per raggiungere il marito, ma ci riusciva solo a fine gennaio, quando il Po si ghiacciava.
In Sardegna i Giorni della Merla si chiamano “Sas dies imprestadas” ovvero “i giorni prestati”. Si riferisce ai giorni che Febbraio avrebbe prestato a Gennaio. Nella storia popolare, un pastore sardo si vantava perché il suo pascolo aveva avuto una buona riuscita grazie ad un gennaio particolarmente mite. Gennaio, indispettito da queste affermazioni, si fece prestare dei giorni da febbraio e scatenò freddo e gelo facendo morire tutte le pecore del pastore, eccetto una. Da allora Febbraio ha 28 giorni e Gennaio 31.
In molte zone rurali d’Italia, i Giorni della Merla sono anche associati alla stagione della semina e della raccolta. In questi giorni, gli agricoltori si preparano per la stagione successiva, pulendo i loro strumenti e preparando i campi per la semina.