Per Compromesso storico si intende il tentativo di alleanza politica tra Partito Comunista Italiano e Democrazia Cristiana, fatto negli anni ’70 per portare il PCI ad avere un ruolo all’interno del governo. In sostanza, la proposta avanzata da Enrico Berlinguer prevedeva una proposta di collaborazione tra i due partiti. Una collaborazione che in qualche modo avrebbe rotto l’esclusione del PCI dalle maggioranze di governo nazionale, per la sua vicinanza all’Unione Sovietica. E che avrebbe portato i comunisti a prendere il posto del Partito Socialista Italiano nell’esecutivo.
Erano anni tumultuosi, segnati dalla cosiddetta strategia della tensione e dalla nascita e diffusione di gruppi terroristici che stavano insanguinando la nazione. Berlinguer aveva necessità di sostenere a gran voce l’assoluta indipendenza del PCI dall’URSS.
Enrico Berlinguer mise nero su bianco la proposta di Alleanza nel saggio “Riflessioni sull’Italia dopo i fatti del Cile”, pubblicato in tre articoli sulla rivista Rinascita, dopo il colpo di stato che spodestò Allende e portò alla dittatura di Pinochet.
La scelta fu osteggiata a sinistra, ma trovò una sponda nell’ala progressista della Democrazia Cristiana rappresentata appunto da Aldo Moro e dal segretario Benigno Zaccagnini. Di tutt’altro avviso, l’ala reazionaria di Giulio Andreotti, che disse: “Secondo me, il compromesso storico è il frutto di una profonda confusione ideologica, culturale, programmatica, storica. E, all’atto pratico, risulterebbe la somma di due guai: il clericalismo e il collettivismo comunista“.
Il Compromesso Storico non si realizzò mai davvero. Se si eccettua per l’appoggio esterno garantito dal PCI al governo DC di Solidarietà Nazionale, guidato da Giulio Andreotti nel 1976.
Due anni dopo, nel 1978, era nei piani di far entrare il PCI nella maggioranza, pur senza ministri nel nuovo esecutivo Andreotti IV. Una scelta invisa sia alla DC che agli estremisti di sinistra.
Il 19 marzo 1978 Aldo Moro finì nelle mani delle Brigate Rosse. Una telefonata delle BR annunciò dove si trovasse il suo corpo, il 9 maggio dello stesso anno. Il cadavere era all’interno di una Renault 4 rossa parcheggiata a via Caetani, vicino a Via delle Botteghe Oscure. A pochi passi alla sede storica del PCI, quindi in un luogo simbolico.
Senza l’appoggio di Moro, il PCI tolse il sostegno al governo Andreotti, non avendo voce in capitolo sulle azioni governative.