Antonia Brico è considerata la prima direttrice d’orchestra della storia. Nasce a Rotterdam, nei Paesi Bassi il 26 giugno del 1902, sotto il segno del Cancro. Sua madre non è sposata, così la bimba viene data in adozione e riceve il nome di Wilhelmina Wolthuis dai genitori adottivi. Nel 1908 emigra negli Stati Uniti con la sua famiglia e si stabilisce in California. Studia presso la Technical High School di Oakland, ma nel 1919 la lascia.
Antonia prende lezioni di piano per non mangiarsi le unghie, ma è la direzione d’orchestra che sogna. “Per me l’orchestra è il più grande degli strumenti. Per un musicista significa quello che per un pittore è la tavolozza”. Scoperta la verità sulla sua nascita, lascia casa dei genitori, con cui non è mai stata felice e torna a farsi chiamare col suo nome di battesimo, Antonia Brico.
Si iscrive all’Università della California di Berkeley, a San Francisco, dove Brico lavora come assistente del direttore della San Francisco Opera. Si laurea nel 1923 e continua a perfezionare i suoi studi di piano trasferendosi a Berlino. Qui, nel 1929, conquista il master class in direzione d’orchestra.
Il debutto sulla pedana avviene nel febbraio del 1930. Brico lavora con la Berliner Philharmoniker, la San Francisco Symphony e con la Philharmoniker Hamburg. Nel 1934 arriva la nomina a direttrice della Women’s Symphony Orchestra, diventata poi la Brico Symphony Orchestra. Dirige nel 1938 la New York Philharmonic e un anno dopo la Federal Orchestra.
Negli anni ’40 si trasferisce a Denver in Colorado dove continua a esercitare il suo lavoro alla Denver Businessmen’s Orchestr e alla Boulder Philharmonic Orchestra. Muore nel 1989 a 87 anni, dopo una lunga malattia. E senza mai aver diretto in pianta stabile un’orchestra per via dell’ostracismo nei confronti delle donne.
A lei Judy Collins, sua allieva di pianoforte, dedica nel 1971 un film-documentario: Antonia, ritratto di donna.