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Home » Cultura » Storia » Chi era Bobby Sands, l’esponente dell’IRA che fu eletto al parlamento britannico (prima di morire)

Chi era Bobby Sands, l’esponente dell’IRA che fu eletto al parlamento britannico (prima di morire)

Bobby Sands è un simbolo del conflitto nordirlandese, la sua figura continua a generare discussioni sulla legittimità della lotta armata.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino10 Aprile 2025
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Murale dedicato a Bobby Sands
Murale dedicato a Bobby Sands (fonte: The Irish Times)
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Bobby Sands è stata una figura centrale nella storia del conflitto nordirlandese, simbolo di un’epoca segnata da una terribile violenza. La sua elezione al Parlamento britannico nel 1981, mentre era detenuto in carcere e in sciopero della fame, rappresenta uno degli eventi più emblematici del cosiddetto The Troubles, il conflitto che insanguinò l’Irlanda del Nord dalla fine degli anni ’60 fino agli Accordi del Venerdì Santo del 1998.

Robert Gerard Sands nacque a Newtownabbey, nei pressi di Belfast, il 9 marzo 1954, in una famiglia cattolica. In giovane età fu testimone delle discriminazioni contro la minoranza cattolica e dell’escalation di violenze tra unionisti (in maggioranza protestanti) e repubblicani (in maggioranza cattolici), un contesto che lo portò a radicalizzarsi. A 18 anni si unì alla Provisional Irish Republican Army (IRA), gruppo paramilitare che combatteva per la riunificazione dell’Irlanda e l’uscita dell’Irlanda del Nord dal Regno Unito.

Arrestato nel 1972 per possesso di armi da fuoco, Sands trascorse quattro anni in carcere. Dopo il rilascio, tornò alla militanza e nel 1976 fu nuovamente arrestato e condannato a 14 anni per il suo coinvolgimento in un attentato dinamitardo e in una sparatoria a Belfast, anche se non fu accusato direttamente di aver causato vittime.  Fu incarcerato nel carcere di Maze (HMP Maze), noto anche come Long Kesh.

Bobby Sands
Bobby Sands (fonte: Unsplash)

Nel 1976, il governo britannico revocò lo status di prigionieri di guerra ai detenuti dell’IRA, trattandoli come criminali comuni. Questa decisione scatenò una lunga campagna di protesta carceraria, culminata nel 1981 con uno sciopero della fame radicale. I prigionieri chiedevano cinque diritti fondamentali, tra cui indossare abiti propri e non partecipare al lavoro carcerario, rivendicando il loro status politico. Per questo avviarono diverse forme di protesta: inizialmente rifiutando di indossare le divise carcerarie (la cosiddetta blanket protest dal fatto che indossassero le coperte per coprirsi). E successivamente rifiutando l’igiene personale e le attività quotidiane (con la dirty protest, gli escrementi erano liberi nelle loro celle).

Come detto, però, fu lo sciopero della fame del 1981 ad attirare l’attenzione internazionale. Bobby Sands fu il primo a iniziare lo sciopero il 1º marzo 1981. La protesta attirò l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale e accese un intenso dibattito politico nel Regno Unito.

Il 9 aprile 1981, in piena protesta, Sands fu eletto membro del Parlamento britannico per la circoscrizione di Fermanagh and South Tyrone con 30.492 voti, battendo il candidato unionista. La sua candidatura fu proposta da sostenitori repubblicani come atto simbolico per portare l’attenzione della politica britannica sulle condizioni dei detenuti repubblicani.

L’elezione di un prigioniero dell’IRA al Parlamento di Westminster rappresentò un momento di forte imbarazzo per il governo di Margaret Thatcher, che rifiutò comunque qualsiasi trattativa o concessione. Per Londra, Sands e i suoi compagni erano criminali, non prigionieri politici.

Bobby Sands morì il 5 maggio 1981, dopo 66 giorni di sciopero della fame, all’età di 27 anni. La sua morte provocò proteste di massa in Irlanda del Nord, accese reazioni internazionali e contribuì a rafforzare la causa repubblicana, ma anche ad acuire le tensioni. Altri nove prigionieri morirono nelle settimane successive.

Dopo la sua morte, il Parlamento britannico approvò una legge che impediva ai detenuti condannati a più di un anno di pena di candidarsi alle elezioni parlamentari, per evitare che si ripetessero casi simili.

Bobby Sands è oggi per molti repubblicani irlandesi un martire della lotta per la libertà nazionale. Per altri rappresenta l’emblema di una stagione segnata dal terrorismo e dalla violenza. Il suo diario, scritto nei primi diciassette giorni dello sciopero, è considerato una delle testimonianze più intense del conflitto nordirlandese e viene spesso citato nelle analisi storiche e sociopolitiche del periodo. Di sicuro, Sands resta una figura chiave anche a livello di immagine e di impatto culturale. Sono decine i murales dedicati a lui presenti in molte città dell’Ulster. Nel 2008, l’inglese Steve McQueen ha dedicato a Sands un film incredibile, Hunger, con uno straordinario Michael Fassbender.

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