Ogni grande dinastia ha i suoi scheletri nell’armadio, eventi e persone di cui si parla raramente e sempre a porte chiuse per non intaccare l’immagine perfetta da riflettere all’esterno. Per la famiglia Agnelli uno di questi era rappresentato proprio da Giorgio. Fratello di Clara, Susanna, Gianni, Maria Sole, Cristiana e Umberto, nasce a Torino il 29 novembre del 1929. Come tutti gli altri sembrava essere destinato a dirigere l’attività imprenditoriale della famiglia ma per lui c’è stata in serbo una sorte diversa. Nonostante avesse studiato ad Harvard, infatti, non ha mai preso parte a nessun tipo di attività. Questo a causa di una malattia psichiatrica che sembra averlo colpito fin da giovane.
La stessa che lo ha fatto rinchiudere in una clinica in Svizzera sul lago di Ginevra. E che, forse, lo ha condotto a una morte prematura per suicidio a soli 35 anni nel 1965. Un evento, questo che, secondo alcuni, mantiene ancora dei lati oscuri anche se per la cronaca l’uomo ha deciso di porre fine alla sua vita gettandosi dalla finestra.
Ma di cosa soffriva esattamente Giorgio? Stando ai ricordi e alle dichiarazioni della poetessa Marta Vio, che era stata la sua compagna per dieci anni, ad affliggerlo da tempo era uno stato evidente di schizofrenia. Degenerata proprio nell’ultimo anno della sua vita in una sorta di apatia generale. I due si erano conosciuti nel 1946 sulla spiaggia di Forte dei Marmi, la località di villeggiatura della famiglia Agnelli, e da quel momento avevano stretto una relazione forte basata anche sulla sensibilità artistica e poetica.
Sempre secondo Vio, infatti, Giorgio differiva dai suoi fratelli e sorelle proprio per un animo particolarmente sensibile. Portato all’apprezzamento dell’arte e delle composizioni letterarie. Caratteristiche che, forse, lo hanno reso ancora più facilmente preda dei suoi fantasmi interiori. Tra questi, stando sempre alle dichiarazioni della poetessa e pittrice, anche una certa avversione per il fratello Gianni. Gianni, del resto, in pubblico, non lo ha mai ricordato Giorgio. “Ho un solo fratello maschio”, gli si sente dire, riferendosi a Edoardo, in una vecchia intervista, finita nel documentario Il pezzo mancante, di Giovanni Piperno. Alcune voci mai realmente affermate, infatti, raccontano addirittura un tentativo di Giorgio di uccidere il fratello con un colpo di fucile.
Come già precisato, però, nessun elemento ha mai portato alla prova che questo sia accaduto realmente. Sicuramente, però, mette in evidenza come i rapporti familiari non fossero certo sereni e, soprattutto, come la dinastia Agnelli fosse poco incline ad abbracciare e proteggere le debolezze e le fragilità dei loro membri. Caratteristica che, purtroppo, ha avuto la possibilità di esprimersi anche nei decenni successivi con la scomparsa tragica anche di Edoardo, nipote dell’Avvocato.