Shōkō Asahara, nato Chizuo Matsumoto nel 1955, fu il fondatore e leader della setta apocalittica Aum Shinrikyo, responsabile dell’attacco con gas sarin alla metropolitana di Tokyo del 20 marzo 1995. Cresciuto in una famiglia numerosa e umile e con problemi di vista sin dalla nascita, Asahara, che fu un bullo durante gli anni giovanili, studiò medicina orientale e si avvicinò al misticismo negli anni ’80, combinando elementi di buddismo, induismo ed esoterismo in una dottrina che prometteva l’illuminazione spirituale e la salvezza dai presunti cataclismi imminenti.
Aum Shinrikyo, fondata nel 1984, attrasse migliaia di seguaci, inclusi scienziati e accademici. La setta, i cui ideali erano un miscuglio di diverse religioni, si presentava inizialmente come un gruppo spirituale, ma col tempo divenne sempre più militarizzata, con lo sviluppo di armi chimiche e biologiche nei suoi laboratori. Asahara affermava di possedere poteri sovrannaturali e si dichiarava il nuovo Buddha, predicando un’imminente guerra apocalittica contro il mondo esterno. Asahara stesso spesso si trovò a invocare e predicare l’Armageddon, mostrando un estremismo sempre più pericoloso.

L’attacco del 1995 fu il culmine della deriva terroristica della setta. La mattina del 20 marzo, membri di Aum Shinrikyo diffusero gas sarin in cinque treni della metropolitana di Tokyo, uccidendo 13 persone e intossicandone oltre 6.000. L’attentato scosse profondamente il Giappone e portò a una massiccia operazione di polizia che smantellò la setta e arrestò Asahara e i suoi principali collaboratori.
Dopo un lungo processo, Asahara fu condannato a morte nel 2004 per omicidio e altri crimini. Fu giustiziato il 6 luglio 2018 insieme ad altri sei membri della setta. Nonostante la sua morte, alcune frange dell’organizzazione continuano a esistere sotto nomi diversi, mantenendo vivo il pericolo del radicalismo settario.