Il 7 febbraio 1985, New York City adottò ufficialmente “New York, New York” come inno della città. La canzone, con il suo ritmo incalzante e il suo testo evocativo, cattura lo spirito della metropoli che non dorme mai. A proclamarla inno fu il sindaco Ed Koch, che ne riconobbe il potere di rappresentare l’energia e le aspirazioni della città. Da allora, è diventata la colonna sonora di celebrazioni, eventi sportivi e l’inno di chiunque sogni di farcela nella Grande Mela.

La storia di “New York, New York” inizia nel 1977, quando fu scritta dal duo di Broadway John Kander e Fred Ebb per il film omonimo diretto da Martin Scorsese. Nel film, ambientato negli anni ’40, la canzone venne interpretata da Liza Minnelli, con un tono elegante e teatrale. Sebbene la sua versione fosse ben accolta, fu Frank Sinatra a trasformarla in un inno senza tempo. Nel 1978, Sinatra la fece sua durante un’esibizione al Radio City Music Hall, dandole una nuova intensità e rendendola un simbolo di determinazione e successo.
Sinatra, cresciuto a Hoboken, New Jersey, aveva sempre guardato con ammirazione a New York, sognando di farcela nella grande città. Quando cantava “If I can make it there, I’ll make it anywhere” (se ce la faccio qui, posso farcela ovunque), lo faceva con una convinzione autentica, incarnando lo spirito di chi arriva a New York con grandi speranze. La sua voce e il suo carisma resero la canzone irresistibile e subito associata alla città.
La decisione di renderla l’inno di New York non avvenne con un atto formale, ma con una dichiarazione pubblica di Ed Koch, sindaco della città dal 1978 al 1989. La sua scelta fu dettata dalla popolarità della canzone e dal modo in cui rispecchiava la città: piena di energia, ambizione e ostinazione.
Oggi, “New York, New York” è la melodia che accompagna la chiusura delle serate nei bar, il trionfo dei New York Yankees e le celebrazioni in tutta la città.